Coronavirus, Mantovani: «Test sierologici non danno patente di immunità. Virus meno aggressivo? Non ci sono prove scientifiche»

Coronavirus, Mantovani: «Test sierologici non danno patente di immunità. Virus meno aggressivo? Non ci sono prove scientifiche»
I test sierologici sono utili ma non rappresentano una patente di immunità. A rbadirlo al Corriere della Sera è Alberto Mantovani, 71 anni, immunologo di fama internazionale, direttore scientifico dell’Humanitas di Rozzano, Professore Emerito all’Humanitas University. Il dottore spiega che questi test sono fondamentali per la ricerca di anticorpi e per valutare la diffusione del virus, ma non per altro.

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Alla domanda su che tipo di immunità dà il covid spiega: « Il problema è che la stragrande maggioranza delle persone che incontra Covid-19 o non si ammala o lo fa in modo blando: in questo caso non sappiamo se la risposta immunitaria indotta, di cui la presenza di anticorpi è una spia, sia davvero protettiva o se queste persone rischiano una nuova infezione». I test sierologici servono anche a dare questo tipo di risposte.

Dai primi test è emerso che l'11-13% degli operatori sanitari è entrato a contatto con il virus. Questo significa che nonostante la grande esposizione gli ospedali sono stati posti sicuri e invita le persone malate ad andare qualora ne avessero bisogno senza continuare a rimandare. Sulla potenza del virus Mantovani è cauto: «È vero che i pazienti sono molto meno gravi,ma i motivi possono essere molti: l’esperienza clinica passata, abbiamo imparato a conoscere la malattia; il virus ha colpito inizialmente le persone più deboli, molte delle quali non ce l’hanno fatta; oggi ci comportiamo meglio e in questo modo anche i più fragili sono più protetti». Quindi, non è per il medico un'affermazione corretta dire che il virus è meno aggressivo, soprattutto perché nessuno ha le prove scientifiche. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 09:27
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