Yuri Urizio, morto a Milano dopo due giorni di agonia. Lo strazio del migliore amico: «Bellissimo e fragile, la mamma distrutta»

Sabato 16 Settembre 2023, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 13:49

La presa al collo per 7 minuti

Convalidando l'arresto, al momento per il reato di tentato omicidio, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 28enne tunisino Cubaa Bilel. Nei prossimi giorni, dopo un'altra richiesta della Procura, verrà emessa una nuova misura cautelare per omicidio. Si dovrà valutare se nella forma volontaria o preterintenzionale. Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dalla Polizia e coordinate dal pm Luca Poniz, emergono «gravi indizi di colpevolezza» a carico di Bilel. Il tunisino, che al giudice ha detto di essere laureato in Economia, avrebbe iniziato a colpire la vittima a mani nude per poi stringergli il collo «per un tempo prolungato», fino a soffocarlo.

Come si legge nell'ordinanza, infatti, avrebbe mantenuto la presa per oltre 7 minuti, «tra le 3.52 e le 3.59», con una «stretta a modo di tenaglia», senza che Yuri potesse reagire, se non con «un movimento delle gambe» sempre «più debole». Il giovane avrebbe, poi, lasciato la vittima soltanto all'arrivo di una volante della Polizia, che ha trovato il giovane a terra incosciente e ha tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco in attesa dell'arrivo degli operatori del 118. Trasportato in codice rosso al Policlinico di Milano, è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva in coma farmacologico. Nelle prossime ore il pm titolare dell'inchiesta, condotta dalla Squadra mobile, disporrà l'autopsia sul corpo del 23enne.

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