«Tina Rispoli è la boss del clan Marino», le rilevazioni del pentito che fece arrestare l'ex latitante Marco Di Lauro

Sabato 17 Febbraio 2024, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 20:20
«Titina Rispoli è la boss del clan Marino», la rilevazione del pentito che fece arrestare l'ex latitante Marco Di Lauro
di Redazione web
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L'uomo che fece arrestare Marco Di Lauro ha un nuovo asso nella manica. Il collaboratore di giustizia Salvatore Tamburrino svela ulteriori dettagli sulla famiglia: «È Titina che gestisce la famiglia là», «è lei il capo del clan Marino». Il «pentito» portò all'arresto, dopo oltre 14 anni di latitanza, di Marco Di Lauro. Quest'ultimo era conosciuto come «F4» e fu il reggente dell'omonimo clan di camorra di Secondigliano fondato dal padre Paolo Di Lauro, detto «Ciruzzo 'o milionario». I giudici del Riesame, alla stregua della DDA e del Gip di Napoli, classificano Tamburrino come un «collaboratore di estremo rilievo».

L'eredità di F4

«Lo spessore criminale della Rispoli è correlato anche alla disponibilità... di ingenti ricchezze che le consente... di supportare affari di sodalizzi che le si rivolgono per affari che richiedono un sostegno economico; in particolare - spiegano i giudici - questo è avvenuto con il clan Di Lauro, con il quale i punti di raccordo e di rapporti personali sono molti».

La voce del «pentito»

Tamburrino è ritenuto dalla Procura di Napoli un «pentito» assolutamente affidabile: le sue dichiarazioni hanno offerto al pm antimafia Maurizio De Marco uno spaccato inedito delle dinamiche del clan che gestiva la più grande piazza di spaccio d'Europa, protagonista di sanguinose faide che fanno provocato centinaia di morti.

Le parole di Tamburrino sul clan Marino - una volta era guidato dal marito della Rispoli Gaetano Marino (detto moncherino) e dal fratello Gennaro (soprannominato McKay) - descrivono Tina Rispoli come il vertice del clan che gestiva una lucrosa piazza di spaccio nelle cosiddette «Case Celesti» di Secondigliano. Le sue dichiarazioni sono inserite nelle motivazioni con le quali il tribunale del Riesame di Napoli (ottava sezione, collegio A, presidente Oriente Capozzi), ha confermato l'arresto in carcere a cui la Rispoli che si è opposta con i suoi avvocati. La Procura di Napoli contesta, tra l'altro, a Tina Rispoli il concorso esterno in associazione mafiosa.

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