Il botta e risposta tra Pillon e Arcigay
Era stato l'ex senatore leghista Pillon a scagliare la prima pietra, sempre all'agenzia di stampa romana. «Questo spot - aveva tuonato - rientra nello schema della normalizzazione a tutti i costi delle relazioni omosessuali. Se a noi adulti lascia indifferenti, è invece un potente strumento di indottrinamento per i ragazzini». Sanremo «è seguito dai giovani - ha continuato Pillon -, e sono anni che fanno un indottrinamento, è diventato un festival lgbtq. Che si continui così lo trovo veramente stucchevole».
A strettissimo giro era arrivata anche la replica di Natascia Maesi, presidente nazionale Arcigay che ha risposto: «Se Pillon grida allo scandalo di fronte ad uno spot che racconta la fuga di due donne che scelgono di amarsi sfidando le convenzioni sociali e il destino di un matrimonio eterosessuale imposto o non desiderato, è perché crede di vivere ancora nel Medioevo, in un mondo che non c’è più. Che gli piaccia o no, le lesbiche esistono e mettono su famiglia».