L'attacco di Adinolfi
Portare un tema del genere «nel programma a massima diffusione nazional-popolare che ha ascolti sopra i 10 milioni pensando che sia commercialmente vantaggioso, è proprio un errore di marketing - ha sentenziato il leader del Popolo della Famiglia -. Poi se si vuole fare l'errore lo si faccia, segue una moda, ma è tramontato tutto, anche piuttosto miseriamente».
Adinolfi è stato interpellato da Adnkronos in seguito al dibattito fatto partire da Simone Pillon. «Non ho interesse a giudicare le logiche di marketing di un brand - ha detto Adinolfi -. Ma voglio sottolineare agli uffici che stanno ormai ripetutamente seguendo i diktat lgbtq, che sono meccanismi commercialmente dannosi. Si continua a voler massacrare l'idea più cara che c'è alla radice dell'essere italiani, cioè l'idea di famiglia».
Secondo il politico bisognerebbe portare «rispetto ai 29 milioni di italiani uniti in matrimonio», ricordando che ogni anno «continuano a sposarsi circa 350mila persone, uomini e donne. Nello stesso anno l'unione gay voluta per legge, unisce circa 2mila coppie»