Saman Abbas, il fratello: «Mio padre mi disse di non parlare, sapevo che mia sorella era sotto terra»

Martedì 31 Ottobre 2023, 12:54 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 15:04

Il cugino

Qualcuno ti aveva detto che Saman era stata seppellita? «Sì». E chi te lo aveva detto? «Noman, gli avevo chiesto io, perché volevo abbracciare mia sorella. Ma l'ho chiesto anche allo zio, prima di partire per Imperia». È la risposta del fratello della 18enne pachistana, che si è riferito al cugino, Nomanhulaq Nomanhulaq e allo zio Danish Hasnain, entrambi imputati per l'omicidio della ragazza, avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Nei giorni successivi alla scomparsa della ragazza, maggio 2021, il giovane partì per la Liguria, insieme allo zio, ma venne fermato ad un controllo e portato in una comunità per i minorenni, all'epoca era sedicenne. Lo zio invece lasciò l'Italia e venne rintracciato in seguito, mesi dopo, in Francia. E perché di questo, ha domandato l'avvocato di Nomanhulaq, non parlasti negli interrogatori al pm e ai carabinieri? «Perché non mi dissero di preciso dov'era, solo che era sotto terra. E sempre per la questione di mio papà, avevo paura di lui». L'audizione prosegue, con continue richieste sulle dichiarazioni fatte in precedenza dal giovane testimone, davanti agli investigatori e poi davanti al giudice in incidente probatorio, tra maggio e giugno 2021. Per facilitare la comprensione delle domande, le parti si rivolgono al giovane pachistano con il 'tu'.

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