Saman Abbas, il fratello: «Mio padre mi disse di non parlare, sapevo che mia sorella era sotto terra»

Martedì 31 Ottobre 2023, 12:54 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 15:04

Le dichiarazioni inutilizzabili

Il fratello di Saman Abbas «allo stato non è stato iscritto nel registro degli indagati» della Procura per i minorenni di Bologna. Lo si è appreso nel corso dell'udienza in Corte di assise a Reggio Emilia, dopo che la presidente Cristina Beretti aveva sollecitato la richiesta di informazioni all'ufficio minorile. Nella scorsa udienza, venerdì, la Corte aveva emesso un'ordinanza dove si diceva che le dichiarazioni del giovane pachistano sono inutilizzabili, perché nel 2021 doveva essere indagato, anche a sua garanzia, nel procedimento per omicidio della sorella. La sua veste processuale era dunque mutata da testimone a quella di potenziale indagato in un procedimento connesso. L'ordinanza è stata inviata dalla Procura reggiana a quella per i minori, competente perché all'epoca il fratello di Saman aveva 16 anni. Il difensore del giovane, avvocata Valeria Miari, ha rimesso il mandato come difensore di parte civile per lui e per l'Unione comuni della bassa reggiana. Rimane dunque solo difensore del ragazzo, che dovrà essere sentito come testimone assistito. La legale ha riferito la propria decisione, dopo essere stata invitata dalla Corte a riflettere su una sua posizione di incompatibilità.

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