Rocco Siffredi, lacrime alla presentazione di Supersex: «Io uomo oggetto, ma l'ho pagato caro»

Giovedì 22 Febbraio 2024, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Supersex, la serie di Rocco Siffredi: l'evoluzione del porno

«Questa serie racconta anche l'evoluzione del porno che è stato grande e bello negli anni Ottanta e Novanta con Moana Pozzi e Cicciolina - racconta Rocco Siffredi -, poi c'è stata un'industrializzazione del porno. Con l'avvento di Internet è cambiato tutto non c'è più la scelta di fare il porno per vocazione, ma solo per fare soldi. Si è come entrati in una dimensione di pre futuro, la vocazione naturale, vera è finita da 15 anni». «Uso il mio corpo da sempre senza nessun difficoltà e questo fin da piccolo - dice Borghi che per Supersex si è trovato a recitare nudo centinaia di volte - La mia prima educazione sessuale è stata poi attraverso il porno. In fondo gran parte di quello che scopriamo sul sesso ci viene dagli spogliatoi della palestre o dai banchi di scuola. Questa serie così mi ha dato l'opportunità di interrogare me stesso e la mia educazione sessuale. Le difficoltà casomai - conclude l'attore - sono state altre, emotive: mi chiedevo sempre se Rocco Siffredi si sarebbe riconosciuto in quella scena, non volevo farne solo un'imitazione».

Racconta poi Jasmine Trinca che tra l'altro è nella giuria internazionale di questa edizione della Berlinale. «Lucia, la compagna di Tommaso, il fratello guida di Rocco che a un certo momento la fa prostituire, mi ha permesso per la prima volta di dare voce a un pensiero profondo: quello di sfuggire al proprio destino, di fare un atto di enorme libertà». Mentre appunto Giannini, che interpreta il tormentato Tommaso, sottolinea: «Quando me l'hanno proposto volevo scappare, avevo molta paura. Tommaso è un personaggio molto complesso, a partire dal dialetto, un uomo senza pelle che sembra Amleto, un personaggio bipolare». Infine, una dei tre registi, Francesca Mazzoleni, spiega perché il voice over usa toni così alti: «Rocco è l'eccesso della mascolinità che questa voce porta a un livello di consapevolezza piu alto. Rocco è il suo 'cazzo' - conclude - sono poi un fatto mitopoietico».

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