Pamela Mastropietro, le motivazioni: «Reagì a rapporto sessuale non protetto, Oseghale la uccise e la fece a pezzi»

Giovedì 25 Maggio 2023, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 18:26

«Reagì a rapporto sessuale non protetto»

Dopo aver subito la violenza, un rapporto sessuale non protetto, e con il «progressivo scemare» degli effetti della droga, Pamela ha gradualmente ripreso coscienza e non ha «esitato a ribadire il proprio aperto dissenso a siffatte modalità dell'atto sessuale», avvenuto senza l'uso di protezione, «incorrendo però nell'abnorme reazione di Oseghale» che non ha «esitato ad ucciderla». La Corte, che nel corso dell'appello bis ha ascoltato due uomini con i quali la ragazza ebbe rapporti prima di incontrare Oseghale e, anche sulla base del «supplemento istruttorio» svolto, ritiene che « Pamela non avrebbe mai potuto acconsentire - né aveva acconsentito - ad un rapporto sessuale non protetto con l'imputato».

Accettando l'invito a casa di Oseghale, secondo quanto riportano le motivazioni, Pamela «seppur ben consapevole della prospettiva - ragionevolmente prevedibile e concretamente ineludibile, date le circostanze, anche ove fosse mancato un esplicito accordo in tal senso - di doversi sessualmente intrattenere con lui in cambio della procurata disponibilità dello stupefacente», era «'tranquillà perché aveva ancora con sé i due profilattici» che dunque «le assicuravano la 'tranquillà prospettiva di consumare un rapporto sessuale con quell'uomo senza rinunciare alla necessaria protezione».

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