Marina Cicogna, la prima produttrice italiana morta a Roma: la malattia, la compagna (poi figlia adottiva), gli amori e le cronache rosa

Sabato 4 Novembre 2023, 15:41

L'eredità

Come nobildonna, ha conosciuto e frequentato, tra gli altri, re Idris di Libia, Lady D, Hilary Swank, Margaret d'Inghilterra e il marito Lord Snowden. E anche un re senza corona come Gianni Agnelli, che di lei disse una volta: «È l'unico uomo al mondo che mi faccia paura». Nata il 29 maggio 1934 Roma, a palazzo Volpi, da Cesare Cicogna Mozzoni e Annamaria Volpi di Misurata, Marina Cicogna, dopo la maturità classica si laureò in Arti al Sarah Lawrence College di New York. Il cinema non è stata solo la sua professione, ma la passione di una vita, nata durante le estati da bambina al Lido di Venezia passate a vedere i film della Mostra ideata dal celebre nonno. Fin da ragazza è stata sui set e da giovane ha conosciuto il jet-set («il cinema era in ogni luogo, in ogni casa che frequentavo»), Nel 1967 il fratello Bino ottene la maggioranza della Euro International Films, casa di distribuzione e produzione romana, e lei, sfidando le diffidenze altrui (parenti in primis), sceglie di stare in prima linea nell'azienda, con la quale aveva già immesso nel mercato cinematografico italiano una grande quantità di film prodotti all'estero spesso da case indipendenti. Anticipando i tempi - mentre impazzava la contestazione giovanile, la rivoluzione dei costumi e la liberazione sessuale) - lanciò lo sguardo oltre gli steccati.

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