Marina Cicogna, la prima produttrice italiana morta a Roma: la malattia, la compagna (poi figlia adottiva), gli amori e le cronache rosa

Sabato 4 Novembre 2023, 15:41

La carriera

Marina Cicogna scelse di distribuire «Helga», un documentario didattico tedesco diretto da Erich F. Bender e interpretato da Ruth Gassmann e Eberhard Mondry sul percorso di una donna incinta («Lo sviluppo della vita umana» e «Il concepimento, la fecondazione, la nascita, i problemi sessuali» sono i sottotitoli con cui circola in Italia). Ne colse la portata scandalistica, assoldò il press agent Enrico Lucherini che arruolò comparse per fingere malori nelle sale cinematografiche durante le scene del parto e ottenne il maggior incasso italiano della stagione 1967-68. Nel 1967 porta tre film in concorso a Venezia, la città che lei considera un nido di famiglia: «Edipo re» di Pier Paolo Pasolini, «Lo straniero» di Luchino Visconti e «Bella di giorno» di Buñuel che conquista il Leone d'oro. L'anno dopo torna al festival veneziano, in piena contestazione, con «Teorema» di Pasolini, dove aveva imposto Terence Stamp al posto di un ragazzo di vita desiderato dal regista. E sempre nel 1968 produce «Il giorno della civetta» di Damiano Damiani, «I giovani tigri» di Antonio Leonviola, «C'era una volta il West» di Sergio Leone (1968) e con «Il medico della mutua» di Luigi Zampa interpretato da Alberto Sordi sbanca al botteghino.

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