Il racconto paradossale dell'avvocatessa
La giovane professionista spiega di aver iniziato la giornata già con un diavolo per capello a causa di una riunione di lavoro che avrebbe avuto di lì a breve. Dato che era in anticipo e non aveva alcuna voglia di aspettare in auto, ha deciso di entrare nel centro commerciale nella zona e fare una passeggiata. L'interno era, sorprendentemente, quasi vuoto, fatta eccezione per un gruppetto di persone vicino l'ingresso di Sephora.
A circa 10 minuti dall'inizio della sua riunione, la ragazza è stata sorpresa da un grido che mai e poi mai nella sua vita avrebbe pensato di sentire, specialmente in una situazione di emergenza: «Abbiamo bisogno di un avvocato!». In proposito, lei commenta: «Vi dico, una delle ragioni per cui ho deciso questo campo, questa professione, è che non voglio essere disturbata quando non sto lavorando».
«Quindi», sottolinea, «sono diventata un avvocato pensando di non trovarmi mai e poi mai in una situazione simile. Comunque, siccome sono un'idiota, ho sentito "avvocato" e ho risposto che sì, io, io sono un avvocato, e poi ho pensato che non ne sarebbe venuto fuori nulla di buono da tutto ciò, ma tanto valeva continuare e vedere di cosa si trattava».