Deborah, pendolare a Milano: «4 ore per andare al lavoro, per colpa dei ritardi dei treni mi hanno licenziata»

Domenica 3 Dicembre 2023, 11:05

Il viaggio infinito

«Per colpa dei ritardi dei treni ho perso il mio impiego. Raggiungere il posto di lavoro era diventato ormai impossibile. Per arrivare in zona Wagner, a Milano, ci mettevo più di quattro ore, nonostante il tempo di percorrenza stimato sia di soli 24 minuti. Per non parlare delle corse soppresse, che mi obbligavano ad attendere ore in stazione», così Deborah racconta al Corriere i viaggi infiniti per il suo posto part-time.

«Per due anni non ho mai fatto un ritardo sul posto di lavoro. Poi mi però mi sono trasferita ad Abbiategrasso. Qui è iniziata la mia odissea con treni ogni giorno in ritardo o soppressi. E così in meno di otto mesi ho perso il lavoro», ha spiegato. «Ogni mattina, fino a giovedì, ho preso il treno per andare a lavorare a Milano. Ad Abbiategrasso passano due linee. In 25 minuti permettono di arrivare in centro», un tempo che rimane utopia, e chi viaggia su quella tratta lo sa bene. «Ci mettevo almeno quattro ore a cause dei ritardi, quando il treno non veniva soppresso del tutto. Un disagio che però l’utente scopre solo arrivando in stazione».

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