Alessia Pifferi, le testimonianze: «Non ha pianto quando ha visto Diana morta». «Diceva 'sono una buona mamma'»

Lunedì 3 Luglio 2023, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 16:06

La bugia sulla baby sitter

«Ha chiamato il 118 dicendo la bambina non respira, poi mi ha passato il telefono e io ho detto 'guardi, per la bambina non c'è più niente da fare'. Lei ha chiamato il compagno e gli ha detto 'Diana è morta', lui le ha chiesto come è morta e lei ha risposto 'Ti ho raccontato una bugia, non l'ho lasciata a mia sorella, ma a una baby sitter'» conclude la testimone del processo in corso a Milano. Baby sitter di cui non si ha traccia. Sia agli operatori sanitari che alla vicina di casa, «Pifferi ha detto che era partita giovedì sera, lasciando Diana con una babysitter conosciuta 6 mesi prima. La mattina - ha spiegato una dei paramedici -, tornando a casa e non vedendo l'ora di rivedere la piccola, ha detto di avere trovato la porta e le finestre aperte e nessuno presente nell'appartamento. Diceva che in settimana c'erano stati diversi contatti con la baby sitter, anche videochiamate, ma sul suo telefono non abbiamo trovato nulla. A me aveva detto che si chiamava Giovanna, successivamente Jasmine».

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