Si torna a parlare dei rischi legati al vaccino a vettore virale Astrazeneca (ma anche Johnson&Johnson). E Chiara Azzari, immunologa e docente di Pediatria all'università di Firenze, lancia un appello dopo il caso della 18enne ricoverata al Policlinico San Martino di Genova operata per una trombosi che aveva fatto il vaccino AstraZeneca: «Escludere le donne giovani dalla somministrazione di vaccini a vettore virale, non solo dalla prima ma anche dalla seconda dose, con indicazioni ancora più chiare».
La frequenza dei casi
«L'Ema - ha ricordato Azzari all'Adnkronos Salute - ha indicato che sono possibili, in casi davvero rarissimi, forme specifiche di trombosi. Tuttavia ha anche indicato che c'è una popolazione in cui questi eventi sono più frequenti, ovvero le donne giovani.
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Mix di vaccini
«Credo che l'Ema dovrebbe dare un'indicazione ancora più chiara - rimarca Azzari - dicendo che non solo non si fanno le vaccinazioni a vettore virale alle donne giovani, dato il maggiore rischio, ma non si fa nemmeno la seconda dose, offrendo un vaccino diverso. È un cosa che nessun singolo medico può dire, ma l'Ema lo può dire».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Giugno 2021, 13:28
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