«L'Rt tende a non scendere più, c'è la tendenza a un'inversione in atto» e per questo motivo in questo periodo «dobbiamo avere atteggiamenti previdenti». Con l'obiettivo di «evitare che l'epidemia riparta durante la campagna vaccinale: questo è un rischio da scongiurare». Pensiero e parole di Gianni Rezza, direttore della prevenzione del Ministero della Salute, intervenendo al Forum Risk Management di Arezzo.
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«Nelle scorse settimane - ha aggiunto - abbiamo visto una tendenza positiva, ma ora abbiamo un numero di decessi ancora alto, siamo sopra-soglia per i posti occupati in area medica e intensiva. Non stanno più scendendo l'Rt e l'incidenza.In questa situazione si impone prudenza».
Vaccino e bambini
Parlando di vaccini, Rezza ha sottolineato: «Per ora non è previsto l'inserimento dei bimbi nella campagna vaccinale. E questo per diversi motivi: non mi risultano ci siano sperimentazioni su bambini. Inoltre sono meno suscettibili al Sars-Cov-2 e più raramente hanno sintomi e malattia gravi. Terzo non sono stati identificati come popolazione che sostiene la trasmissione dell'infezione nella comunità».
Rispetto alle donne incinte, per le quali in Gran Bretagna il vaccino è controindicato dalle linee guida, Rezza spiega: «per la vaccinazione contro il Covid-19 in gravidanza mancano studi e, essendo in genere le donne incinte giovani e a basso rischio di sviluppare malattia grave, credo che in una prima fase ci si possa astenere dal vaccinarle».
Gli effetti della stretta
«Si inizierà a vaccinare il 27 dicembre prima con poche dosi, dopo con sempre più dosi. Si incominceranno a proteggere persone fragili o esposte, come gli operatori sanitari. Passeranno dei mesi prima di vedere degli effetti a livello di popolazione», dice Rezza. «L'impatto della pandemia da Covid-19 sulla salute dei pazienti: l'esempio dell'Hiv». « Naturalmente non si otterrà un effetto immunità di gregge fino a che non si vaccinerà gran parte della popolazione, il 60-70% - spiega Rezza - non abbiamo identificato a differenza dell'influenza dei veri amplificatori dell'epidemia. Per l'influenza sono ragazzi, scuola, bambini, nel caso del Covid non sappiamo bene. E quindi non vacciniamo per proteggere gli altri ma per dare protezione diretta a persone che vengono vaccinate, fragili, vulnerabili, esposte». «Passeranno dei mesi prima di vedere degli effetti a livello di popolazione, individuali da subito- conclude - è chiaro che durante questo periodo occorre mantenere comportamenti prudenti perché altrimenti le ondate potrebbero susseguirsi».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Dicembre 2020, 15:43
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