Roma, colpo al narcotraffico: sequestrati 160 chili di droga, in manette due boss storici. La piazza del Tufello stroncata dalle inchieste
di Marco De Risi
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I poliziotti hanno seguito anche i complici come un cittadino romeno che a sua volta aveva contatti con albanesi. Gli agenti in borghese proprio seguendo un’attività di scambio droga-soldi sono riusciti a sequestrare sia un chilo di stupefacente che agli albanesi la rilevante cifra di 36.000 euro in contanti. E’ da tempo che va avanti il contrasto dei poliziotti di Fidene contro il clan dei Primavera: malavitosi romani potenti ma che, anche grazie alle inchieste, sono stati costretti a diminuire il loro raggio d’azione. Il gruppo si era riuscito ad insinuare in un ospedale romano e mettersi in affari con la camera martuaria. Il clan era riuscito a comandare nelle piazze di spaccio di San Basilio e anche in quella del Tufello. Una raffica di arresti costrinse il gruppo a rinunciare a molti dei suoi affari illeciti.
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L’inchiesta si collega altre due che sono state molto complesse ed hanno visto finire in carcere decine di spacciatori. Così con questi ultimi arresti, secondo gli inquirenti, si può ritenere che la pericolosa piazza di spaccio del Tufello sia ormai chiusa. A tutti coloro che ambivano alla sua gestione è stata fatta terra bruciata attraverso arresti e sequestri. Ma l’indagine odierna ha visto finire in manette altri malavitosi che avevano formato un loro gruppo. E’ finito in manette Marco Russo e Salvatore Peluso. Gli agenti di Fidene attraverso appostamenti hanno trovato la droga occultata in due diverse autovetture. Risulta come appartenente al gruppo Mario Bombacigno e anche Giuseppe Guida. Attraverso questa operazione di ieri, la polizia ha colpito gli ultimi esponenti potenzialmente capaci di riaprire le piazze di spaccio.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Giugno 2020, 16:04
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