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Il romeno si era seduto al bar
Il romeno, accaldato dopo una giornata di lavoro, siede a un bar col padre e ordina una bibita fresca. Evita birre. Sceglie un drink più leggero e fresco. Ne beve metà lattina con un sorso e subito avverte un forte dolore addominale. Il padre lo accompagna a casa, ma col passare delle ore, la situazione non cambia. Il mattino successivo va al Policlinico Tor Vergata dove il giovane viene trattenuto per sei ore in ambulanza, forse per evitare assembramenti vista l’emergenza Covid, ma anche pare per la difficoltà di reperire posti letto. Il mezzo ha attrezzature all’avanguardia. Il paziente viene sottoposto ad analisi e a monitoraggi cardiaci. Poi la decisione dei medici: «Può essere dimesso», con l’avvertenza di stare al riposo.Amanda Lear: «La discomusic non mi è mai piaciuta. Per cantarla mi facevano fumare»
Il paziente viene riaccompagnato a casa, si corica e, dopo poche ore, muore. La moglie chiede aiuto, allerta anche i carabinieri. Per gli accertamenti medici è stato nominato in procura dal pm Alberto Galanti un medico legale. Al conferimento dell’incarico ha partecipato anche la vedova. «Non abbiamo nemmeno la forza di parlare» ha spiegato in presenza dell’avvocato Giulia Trinca. ‘«Era giovane e ha lasciato la famiglia. Aspettiamo gli esiti degli accertamenti», ha detto la penalista. I risultati dell’autopsia sono attesi tra due mesi. Nel frattempo è scattato l’ordine di acquisire la cartella clinica. Secondo i primi accertamenti il giovane non aveva malformazioni, i monitoraggi avevano escluso complicazioni cardiache. «Si può morire per una bibita fredda? È stato rispedito a casa - ha lamentato un amico - vogliamo sapere se poteva essere salvato».
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Luglio 2020, 10:06
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