Mettere sotto chiave le prove ed assicurarsi che niente e nessuno possa metter mano su quelle tracce che ogni singola commissione sceglierà in vista della seconda prova. L’esame di Maturità torna in presenza e tornano anche gli scritti, ma se sul cosiddetto “tema d’italiano” la parola spetta al ministero dell’Istruzione che il 22 giugno invierà le tracce, sulle seconde prove - versione di latino e compito di matematica ad esempio per licei Classici e Scientifici - saranno i singoli istituti a scegliere cosa far tradurre e cosa far risolvere. Un criterio di autonomia varato a fronte dell’emergenza sanitaria da Covid che comunque comporta per molti dirigenti una preoccupazione: «Toccherà prendere casseforti e lucchetti», dice un dirigente.
Funzionerà così: da lunedì le commissioni di esame si riuniranno e in vista della seconda prova, attesa per giovedì, ogni scuola sceglierà tre tracce da cui estrarre la mattina dell’esame la prova da far sostenere. «Non possiamo fare altrimenti ma è chiaro che dovremo vigilare attentamente». Da qui la corsa - per chi ancora non ce l’ha - all’acquisto di casseforti o strumenti similari dove inserire le tracce che ovviamente non possono essere portate a casa da un preside o professore. Quel che è certo è che il criterio comporterà una frammentazione «sia sulla difficoltà della versione o del compito di matematica sia sul giudizio. Potranno esserci diversi livelli di difficoltà tra una scuola e l’altra e anche in una stessa scuola considerato il fatto che ogni commissione sceglie la prove per due classe di esame», commenta Cristina Costarelli a capo dell’AssoPresidi del Lazio. Ma così è stato scelto, almeno per quest’anno che «segna comunque - prosegue la Costarelli - un graduale ritorno alla normalità».
I NUMERI
In tutto i maturandi della Capitale sono 38.375 (51.802 quelli totali nel Lazio), la prima prova verrà scelta dal ministero, le seconde dalle singole commissioni.
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Giugno 2022, 17:42
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