È cominciato il processo per l’omicidio di Martina Scialdone, l’avvocato di 34 anni uccisa il 13 gennaio 2023 fuori da un ristorante in via Amelia al Tuscolano a Roma, che vede imputato l’ex compagno Costantino Bonaiuti. «Avevo notato due persone discutere con toni accesi, poi ho visto la ragazza entrare nel locale e l’uomo a seguire con un passo veloce. Ricordo di aver sentito una frase pronunciata da lui che aveva attirato la mia attenzione», ha raccontato in aula una testimone. La donna chiamata a testimoniare, quella sera era seduta a un tavolo all’esterno del locale per una festa di compleanno. Durante il processo ha confermato davanti ai giudici della Prima Corte di Assise la frase dell’uomo che aveva riferito a verbale quando è stata sentita dopo l’omicidio «dove vai tanto sei morta».
Il processo
«A un certo punto - ha spiegato rispondendo alle domande delle pm Daniela Cento e Barbara Trotta - ho sentito un colpo e la ragazza ha detto ‘mi ha sparato’. Allora ho capito che si trattava di un colpo di pistola. Mi sono avvicinata per sentire il polso - ha detto la testimone che è un medico specializzando - ed era assente, perdeva sangue, ho provato a rianimarla fino all’arrivo dell’ambulanza». La procura contesta a Bonaiuti l’omicidio volontario aggravato dai motivi futili e abietti rappresentati dalla gelosia, dall’aver agito contro una persona a lui legata da relazione affettiva, e dalla premeditazione, in particolare, «portando con sé l’arma sul luogo dell’appuntamento essendo consapevole della volontà di interrompere definitivamente la relazione controllandone gli spostamenti grazie all’installazione clandestina di un dispositivo gps collegandolo al suo cellulare».
L'omicidio
L’uomo è accusato anche di porto illegale in luogo pubblico della pistola semiautomatica Glock che deteneva per uso sportivo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Maggio 2024, 16:30
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