Salvini: "O c'è un governo o si torna al voto. Il Pd dopo Renzi? Spero siano disponibili"

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Il segretario della Lega Matteo Salvini sta parlando in conferenza stampa a Milano. «O c'è un governo o la parola torna agli italiani», ha detto il leader del Carroccio, prima forza del centrodestra alle elezioni di domenica scorsa. «Io farei domattina una legge elettorale che dà un premio alla coalizione o al partito più votato - ha aggiunto in una conferenza stampa -. Ma credo poco ai governi tecnici a tempo per fare una o due riforme, che rischiano di essere al servizio di Bruxelles». 

«Il Pd dopo Renzi? Spero siano a disposizione per dare una via d'uscita al paese, a prescindere da chi uscirà dalle primarie», ha detto Salvini. Quindi un appoggio dem anche a un governo di centrodestra? «Se tutti dicono che al centro c'è il lavoro, su questo il nostro programma ha proposte concrete e realizzabili», ha risposto. 

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«Non ho fretta, non ho smanie, non ho ambizioni personali se non di mantenere gli impegni con gli elettori. Vado al governo soltanto se posso mantenere gli impegni presi, non mi interessa andare a fare ministro solo per il gusto di farlo», ha aggiunto Salvini. «L'unico candidato premier della Lega è Salvini, lo abbiamo messo nel simbolo e abbiamo preso 5 milioni di voti», ha quindi risposto il leader leghista. «Nomi alternativi? Se arriva uno che vuole attuare il nostro programma - ha risposto Salvini - il presidente del Consiglio lo possono fare anche Pippo, Pluto o Paperino. Ma di geni della lampada non ne vedo in giro». «Ai salvatori della patria non credo, penso che la gente voglia una proposta politica, al tecnico alla Monti o alla Fornero non credo», ha concluso. 

«Sì, noi l'abbiamo già proposto, il Mattarellum avrebbe dato un esito più certo di queste elezioni. Si è scelto un miscuglio, meglio comunque del proporzionale puro», ha risposto Salvini, a chi gli chiedeva conferma che in ogni caso, quale che sarà l'esito della formazione del prossimo governo, ci sarà da parte del suo partito una proposta di modifica della legge elettorale per inserire un premio di maggioranza. «Convergere coi 5 Stelle sul Def? Non lo so. Io ho chiaro che cosa proponiamo noi e noi non proponiamo un reddito per pagare la gente per stare a casa, noi siamo per lo sviluppo e per la crescita». «La nostra - ha aggiunto interpellato a una conferenza stampa a Milano - è un'idea lontana dall'assistenza e dalla clientela ma vicina a chi chiede di abbassa le tasse e di creare lavoro».

 «Per le presidenza di Camera e Senato sarà nostro dovere incontrare e ascoltare tutti»: lo ha ribadito Matteo Salvini.
A chi gli chiedeva se sia contrario ad affidare una presidenza al M5S, ha risposto: «Perché dovrei essere contrario?». «Sarà mio dovere chiamare tutti i segretari per proporre una gestione condivisa, democratica e rispettosa del del voto popolare - ha spiegato Salvini -. Vediamo se gli altri hanno nomi e cognomi, io non parto da nomi e cognomi ma parto dalla scelta degli italiani di domenica».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Marzo 2018, 19:29
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