Fabiano Barbisan, consigliere regionale leghista in Veneto, eletto nella lista Zaia e poi passato al gruppo Misto, durante una trasmissione televisiva, ha detto la sua su immigrati e donne. Subito dopo, le sue parole hanno fatto il giro del web, scatenando numerose polemiche. Anche se il consigliere, pentendosi delle frasi pronunciate, si è scusato è stato espulso dal movimento.
Discriminazione, a Milano un progetto di sensibilizzazione contro l'odio
Le frasi choc
«I ragazzotti neri, anzi bisogna dire di colore adesso, forse alle donne piacciono perché hanno un’altra dote sotto, dai!»: queste le parole utilizzate dal consigliere, nel corso del programma Focus, della rete Medianordest. Il consigliere ha voluto dire la sua anche sui motivi che spingono i migranti a partire. In dialetto, Barbisan si è schierato contro la tesi della fame, dicendo: «Sono più gonfi di me quelli che vengono qui».
Barbisan non è nuovo a esternazioni e comportamenti che hanno fatto discutere. Nel 2020 come imprenditore agricolo prese il bonus di 600 euro per le partite iva dando poi la colpa al commercialista. All'epoca spiegò che si era trattato di un errore, rimediato devolvendo tutto in beneficenza.
Le polemiche
Lo show del consigliere ha fatto il giro del web, scatenando le ire di molti utenti.
Venetian regional councillor Fabiano Barbisan, invited to a local television programme, says that women are in favour of immigration "perhaps because black men, whom we now have to call 'coloured', have a remarkable quality between their legs, come on!"
— Crazy Ass Moments in Italian Politics 🇮🇹 (@CrazyItalianPol) October 19, 2023
Oct 19, 2023 pic.twitter.com/opWYAQ8l6B
Le scuse di Barbisan
Dopo le polemiche, il consigliere si è scusato: «Sono profondamente rammaricato e mi scuso per quanto accaduto l’altra sera in televisione. Quelle mie parole non rappresentano né i miei valori, né, soprattutto, il pensiero del movimento e del gruppo al quale appartengo. Sull’onda emotiva della diretta televisiva, purtroppo, mi sono fatto colpevolmente trascinare dagli argomenti e dalla discussione. Chi scappa da una guerra ha tutti i diritti ad essere assistito, a prescindere dalla propria corporatura. Mi scuso pertanto per queste mie parole, così come mi scuso se ho ferito la sensibilità delle donne e chiunque si sia sentito offeso dagli improvvidi termini che ho utilizzato», si legge sul sito del Consiglio regionale del Veneto.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Ottobre 2023, 17:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA