Stretta sui giochi, intesa per dimezzare le sale e fasce orarie per le slot machine
Al centro del confronto il documento proposto, all'inizio di agosto, dal governo che attraverso l'intesa punta a «regolare la distribuzione dell'offerta di gioco diffusa nel territori» e a un «effettiva riduzione delle Awp» di «oltre il 35%». L'ultimo testo messo sul tavolo dall'esecutivo è stato 'limato' per venire incontro ad alcune richieste e ai punti critici sollevati dalle autonomie locali, in particolare rispetto agli orari di accensione e di interruzione del funzionamento degli apparecchi da gioco e alle distanze delle sale dai luoghi ritenuti particolarmente sensibili (ad esempio le scuole), sulle quali molti sindaci sono già intervenuti con regole e 'paletti'.
La proposta dell'esecutivo riconosce agli enti locali «la facoltà di stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco» precisando però che «la distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell'arco della giornata va definita in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale, anche ai fini del futuro monitoraggio telematico del rispetto dei limiti così definiti».
Nell'ottica poi della lotta alla ludopatia Regioni ed enti locali potranno adottare, «nei rispettivi piani urbanistici, criteri che, tenendo anche conto della ubicazione degli investimenti esistenti, consentano una equilibrata distribuzione nel territorio allo scopo di evitare il formarsi di ampie aree nelle quali l'offerta di gioco pubblico sia o totalmente assente o eccessivamente concentrata». Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, un mese fa, aveva parlato di «pre-intesa». Il 7 settembre la partita potrebbe essere davvero chiusa.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Settembre 2017, 10:33
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