Speranza: «Juve-Napoli? Priorità è la salute. La serie A per le norme Cts può andare avanti»
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«Penso che in questo Paese stiamo parlando troppo di calcio e troppo poco di scuola, La priorità deve essere altra. Lo dico persino da tifoso. Attenzione a dare le priorità, che non possono essere il calcio o gli stadi. La priorità è la salute delle persone», ha aggiunto il ministro.
«È già deciso che Juve-Napoli non si giocherà. Ma parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l'attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese.
Un po' meno calcio e un po' più scuola, se possibile».
«Sono contrario alle proposte di aprire gli stadi a migliaia di persone, questo esporrebbe le persone a un rischio vero. Se dobbiamo correre un rischio perché le scuole riaprono sono d'accordo, ma se dobbiamo correrlo per portare decine di migliaia di persone allo stadio sono contrario. E ' un rischio che non possiamo permetterci. Sono della linea della prudenza, che non significa non fare le cose, ma farle passo dopo passo. La linea della prudenza ci ha portato a una situazione che è migliore di altri Paesi».
È stata «la democrazia a permettere di piegare la curva» dell'epidemia in Italia, nella fase più difficile dell'epidemia» ha detto ancora Speranza rispondendo a una domanda relativa all'eventualità di maggiori controlli con il coinvolgimento dell'esercito. «La sfida di fondo - ha detto ancora il ministro - è puntare sulla persuasione e la consapevolezza».
«Di fronte a un'epidemia che sta colpendo tutto il mondo è evidente che dobbiamo unire il Paese e non dividerlo. Dobbiamo essere uniti. Io ho sempre fatto appello all'unità, quell'unità mostrata dal Paese nelle ore più drammatiche. La battaglia non è conclusa. Ora siamo in una fase di crescita del contagio e il mio auspicio - ha sottolineato il ministro - è che l'Italia ritrovi quello spirito».
Un contingentamento delle presenze alle feste private e in occasione di eventi e cerimonie. È una delle indicazioni del Cts -che in queste ore il governo potrebbe prendere in considerazione- in merito alle misure anti contagio previste dal prossimo Dpcm, che sarà varato mercoledì prossimo. A quanto si apprende la linea del Cts, per allontanare un aumento significativo del contagio e la necessità di un lockdown generale, sarebbe quella di una restrizione progressiva delle misure nella stagione autunnale: a cominciare da una stretta sulla movida agli orari anticipati di chiusure dei locali sino ad un aumento significativo dei controlli, oltre all'obbligo di mascherina all'aperto.
Ultimo aggiornamento: Domenica 4 Ottobre 2020, 15:57
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