Fedez-Iovino, gli ultras milanisti della Curva Sud si dissociano: «Nessun legame con il rapper»

I tifosi rossoneri negano un loro coinvolgimento diretto nella vicenda

Fedez-Iovino, gli ultras milanisti della Curva Sud si dissociano: «Nessun legame con il rapper»

Da giorni tiene banco il caso Fedez-Iovino, la presunta aggressione del rapper ai danni del personal trainer in un locale notturno di Milano. Secondo alcune ricostruzioni anche dei membri della Curva Sud del Milan sarebbero intervenuti al fianco di Federico Lucia contro Iovino. 

Il comunicato della Curva Sud rossonera 

I fatti sono ancora da accertare ma intanto la Curva Sud rossonera ha voluto dissociarsi da quanto accaduto, diramando un comunicato sui social«Ormai da giorni assistiamo a un tam-tam mediatico relativo alle vicende private del cantante Fedez. Trattandosi di un personaggio molto popolare la cosa può non stupire, ma ciò che invece profondamente ci indigna è la diffusione di notizie totalmente non veritiere, le quali accostano il nome della Curva Sud al cospetto appunto del signor Federico Lucia».

«Dobbiamo ribadire una volta per tutte - hanno aggiunto - che la Curva, intesa come gruppo di persone che da sempre segue il Milan in ogni stadio per sostenere i colori rossoneri, non abbia alcun tipo di legame con Fedez, né riguardo vicende professionali, né tantomeno riguardo vicende private».

Il post prosegue: «Questo concetto deve essere chiaro ed inscalfibile, indipendentemente dal fatto che un qualsiasi membro facente parte della Curva (siamo più di 10.000), abbia una propria vita privata che possa vederlo protagonista al fianco di personaggio più o meno famosi, le cui identità sono ignote anche a noi per evidenti ragioni di riservatezza connesse ai contratti stipulati».

«Troviamo davvero vili e meschini tutti coloro che vogliono screditare con notizie false l'operato di qualcuno, infangandone a tutti i costi il nome, nonostante si tratti di una persona TOTALMENTE INCENSURATA, assunto con un regolare contratto di lavoro e nonostante abbia operato per anni nel settore con un regolare patentino rilasciato dalla prefettura di Stato, necessario per svolgere la propria mansione». «Tutto ciò - prosegue il comunicato- con il risultato di infangare e diffamare un padre di famiglia che da anni opera nel settore in maniera professionale e che ha lavorato con diversi vip e personaggi dello spettacolo».

«Crediamo doveroso essere intellettualmente onesti nel riconoscere che, qualora la persona in questione avesse avuto un'altra passione, differente da quella del tifo e del calcio, l'accanimento sarebbe stato certamente inferiore ed il giudizio riconducibile solo ed esclusivamente al lavoro che svolge com'è giusto che sia.

L'informazione è un valore prezioso ed irrinunciabile ma deve rispettare sempre alcuni principi imprescindibili, altrimenti cambiate mestiere!».


Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2024, 16:58
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