Spada trasferito nel carcere-bunker

Spada trasferito nel carcere-bunker
Davide M. Ruffolo
Roberto Spada, il 42enne finito in carcere giovedì scorso per la brutale aggressione ai danni di una troupe Rai, verrà trasferito dal carcere di Regina Coeli a quello di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine. A prendere la decisione è stata la Direzione generale detenuti e trattamento Ufficio V del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria in quanto il penitenziario romano non è attrezzato a questo tipo di detenzione mentre le altre case circondariali del Lazio non presentano le condizioni ambientali per ospitare Spada.
Il detenuto, appena varcherà le soglie del penitenziario di Tolmezzo (lo stesso dov'era finito Salvatore Buzzi per l'inchiesta Mondo di mezzo), verrà recluso nella sezione alta sicurezza 3 in cui trovano posto, tra gli altri, i detenuti su cui pende la pesante accusa di associazione mafiosa o di delitti per i quali è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso.
Nel provvedimento con cui è stato disposto il trasferimento si legge che considerata l'elevata pericolosità del soggetto è necessaria l'adozione delle misure idonee ad impedire tentativi di evasione, anche mediante complicità esterne, nonché qualsiasi altro atto che posa compromettere l'incolumità del detenuto e della scorta stessa oppure il corretto svolgimento della traduzione. Al fratello del presunto boss Carmine Spada, i pubblici ministeri Giovanni Musarò e Ilaria Calò contestano il reato di violenza privata aggravata dal metodo mafioso e dai futili motivi.
La vicenda risale allo scorso 7 novembre quando la troupe della trasmissione Nemo, composta dal giornalista Daniele Piervincenzi e dal cameraman Edoardo Anselmi, raggiungeva Roberto Spada a Ostia per far luce sui presunti legami tra la sua famiglia e il partito Casapound, autore di un exploit nelle elezioni comunali. Domande sgradite che, dopo del tempo, finivano per far sbottare l'arrestato che prima colpiva il giornalista con una testata al naso e dopo con alcune bastonate. Il tutto mentre il cameraman, nonostante fosse a sua volta bersagliato di colpi da almeno un complice dell'arrestato su cui stanno tutt'ora indagando gli inquirenti, registrava il pestaggio.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Novembre 2017, 05:00
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