ROMA DA OSCAR

Michela Greco
ROMA - Dieci contro dieci. A dominare la 91esima edizione degli Oscar sono due film con dieci candidature ciascuno, entrambi diretti da registi non americani. Si tratta di Roma, del messicano Alfonso Cuarón (primo titolo Netflix a contendersi la statuetta come Miglior Film) e di La favorita del greco Yorgos Lanthimos: due storie agli antipodi in termini di estetica e ambientazione. Il primo, Leone d'Oro alla Mostra di Venezia, è l'opera più intima ed essenziale del regista di Gravity: girato in un sontuoso bianco e nero, racconta le vicende della tata di una famiglia borghese di Città del Messico. Il secondo, anch'esso acclamato al Lido, è invece la storia della regina Anna (una spettacolare Olivia Colman, che infatti è candidata come Miglior Attrice) e della rivalità tra due cortigiane (Rachel Weisz ed Emma Stone, entrambe nominate come non protagoniste). Ambientato nell'Inghilterra del Settecento, il film di Lanthimos - in sala da domani - è un tripudio di costumi e scenografie, di dialoghi pungenti e interpretazioni dense di disperazione e ambizione.
Sono loro, dunque, i vincitori in pectore, ma queste nomination dicono - molto forte - anche un'altra cosa: l'attenzione è altissima per i temi razziali. Black Panther è il primo cinecomic di sempre a correre per la statuetta per il Miglior Film (ha sette candidature), Spike Lee è candidato - per la prima volta nella sua illustre carriera - nelle categorie Miglior Film e Miglior Regia grazie a Blackkklansman, la cui storia sbeffeggia i razzisti, e Green Book, storia di un musicista nero e del suo autista italoamericano (Mahershala Ali e Viggo Mortensen) in viaggio nell'America degli anni 60, prende cinque nomination.
È l'anno della questione black, dunque, mentre sembra già passata di moda quella femminile, visto che non c'è nemmeno una donna tra le segnalazioni per la miglior regia. L'opera prima di Bradley Cooper con Lady Gaga, A Star is Born, ha ottenuto otto candidature così come Vice, con Christian Bale nei panni dell'ex-vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney.
Il grande trionfatore al botteghino Bohemian Rhapsody ha invece conquistato cinque nomination, tra cui quella per Miglior Film e per il Miglior Attore Protagonista a Rami Malek, interprete di Freddie Mercury.
Infine, alla corsa per la statuetta come Miglior film straniero - tagliato fuori Dogman per l'Italia - concorrono Capernaum (Libano), Cold War (Polonia), Never Look Away (Germania), Roma (Messico) e Shoplifters-Un affare di famiglia (Giappone).
Le statuette saranno consegnate nella notte di domenica 24 febbraio, in una serata che, a quanto pare, non avrà un unico presentatore.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Gennaio 2019, 05:01
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