Mario Landi
Sono in tutto quasi 60 mila euro i fondi Covid percepiti indebitamente

Mario Landi
Sono in tutto quasi 60 mila euro i fondi Covid percepiti indebitamente da società intestate a prestanome e gestite da Francesco Maida, appartenete al clan della ndrangheta capeggiato da Lino Greco di San Mauro Marchesato, nel Crotonese. I dettagli dell'attività criminale si evincono dal provvedimento di custodia cautelare firmato dal gip Alessandra Simion e che ieri ha portato in cella lo stesso Maida, ritenuto il capo dell'associazione criminale al centro dell'inchiesta della dda milanese, assieme a Luciano Ivaldo Mercuri, Giuseppe Arcuri e Sang You Zhang, detto Velentino, ai domiciliari altre 4 persone e per 2 ha disposto l'obbligo di presentazione alla pg. Sono tre le società che hanno incassato illegalmente i contributi a fondo perduto: 45 mila ero sono andati a Clessidra White , 2000 ad Almagest e circa 11 mila a Impianti srl.
Allo stesso tempo, sempre stando alle indagini della Dda milanese, Maida avrebbe tentato «di beneficiare» anche dei finanziamenti del decreto legge 23 dell'8 aprile che servono a sostenere le imprese «nella particolare congiuntura economica determinata dall'emergenza sanitaria» causata dal Coronavirus.
«Abbiamo fatto la richiesta per fare quella cosa lì dei 150 mila euro no? (...) mi ha mandato quella per i 25 mila», così un presunto prestanome di Francesco Maida, intercettato a metà giugno, faceva riferimento alla presentazione della domanda per i finanziamenti previsti a seguito dell'emergenza Covid.
«Complimenti alla Gdf per l'operazione che ha sgominato un'associazione a delinquere di stampo mafioso che aveva pure cercato di appropriarsi indebitamente di fondi Covid destinati ad aiutare le imprese. Un duro colpo contro mafiosi e profittatori», commenta sui social il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Luglio 2020, 05:01
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