La truffa del falso dirigente Equitalia «Hai cartelle esattoriali? Ci penso io»

La truffa del falso dirigente Equitalia «Hai cartelle esattoriali? Ci penso io»
Davide M. Ruffolo
Avvicinava persone in difficoltà con Equitalia Sud, spacciandosi per dipendente dell'ente e senza averne alcun titolo, con la proposta di sanare ogni debito in cambio di una piccola parcella ma era tutto un raggiro. Si proponeva come un moderno Robin Hood capace di aiutare le persone in difficoltà con il fisco quando in realtà il suo intento era proprio l'opposto. Fatti che hanno portato alla sbarra, davanti al tribunale monocratico di Roma, un 47enne romano accusato dal pubblico ministero Mario Pesci dei reati di truffa e falso. Un procedimento nel corso del quale la vittima della messa in scena si è costituita parte civile assieme all'agenzia Equitalia Sud che, in questa vicenda, risulta essere parte offesa.
La storia risale al 2013 quando l'uomo, venuto a conoscenza di alcuni debitori con il Fisco, li avvicinava all'interno di un bar nelle vicinanze dell'ente con una proposta quasi irrinunciabile: «Lavoro per Equitalia e posso risolverti tutti i problemi con il fisco». Proprio quello che fece in un'occasione, quella che gli è valsa il processo penale, quando incontrava una persona in difficoltà per via di alcune cartelle esattoriali per un valore complessivo superiore ai 14mila euro. La vittima, proprio per quel debito, aveva l'acqua alla gola e, infatti, era stata costretta ad ipotecare casa. Così le parole del 47enne gli risuonavano come la soluzione a tutti i problemi che da tempo lo affliggevano.
Del resto l'imputato si era qualificato come un dipendente di Equitalia, pur non essendolo, e dimostrava di conoscere la sua posizione debitoria riuscendo a carpire la fiducia della vittima. Non solo, dopo un primo accordo verbale, il truffatore aveva anche asserito di aver versato di tasca propria i 5 mila euro pattuiti al fine di saldare il debito. A riprova di ciò, per convincere la vittima a sganciare il denaro, gli consegnava i relativi bollettini postali, poi rivelatisi falsi, che ne certificavano i finti pagamenti. Ormai convinto e caduto nella trappola, l'uomo consegnava l'importo dovuto al truffatore. Peccato che la sua situazione debitoria fosse tutt'altro che sanata e l'uomo, dopo aver chiesto un controllo della propria posizione, scopriva di esser stato raggirato e sporgeva denuncia alle autorità.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Giugno 2018, 05:01
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