La Guardia costiera libica spara: 3 morti La sinistra: «Uccisi con i proiettili italiani»

Mario Landi
«Sono tre i migranti uccisi dopo esser stati fatti sbarcare a Khums, in Libia». Flavio Di Giacomo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ufficializza la terza vittima quando in Italia e nel resto d'Europa, nel tardo pomeriggio di ieri, stava divampando la polemica sulla questione migranti. Anche l'Unhcr (l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati) conferma sia la sparatoria «dopo che oltre 70 persone erano scese da un'imbarcazione» che almeno 3 feriti. Le vittime sono tutti cittadini sudanesi, mentre la sparatoria notturna sarebbe scattata «a seguito dell'intercettazione del natante con i migranti da parte della Guardia costiera libica. Questo incidente sottolinea fortemente che la Libia non è un porto sicuro per lo sbarco», ha quindi dichiarato Vincent Cochetel, inviato speciale dell'Unhcr per la situazione nel Mediterraneo centrale.
La tensione insomma è al massimo livello. Ancora sbarchi si sono verificati ieri sull'isola di Lampedusa, dove in poche ore sono arrivati quasi settanta cittadini tunisini (per la stragrande maggioranza uomini) su tre diverse imbarcazioni. A bordo di una piccola barca c'era anche un disabile. I migranti sono stati soccorsi dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di porto. «Credo che il governo abbia dato un messaggio sbagliato, laddove ha avanzato la volontà di cambiare i decreti sicurezza», dice Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «L'Italia non può più tollerare queste modalità criminali. Non deve più finanziare la Guardia Costiera libica. Il governo venga a riferire in Parlamento su quanto accaduto», attacca anche la deputata Pd Laura Boldrini. «In Libia si ammazzano i migranti con proiettili made in Italy», va giù duro il segretario del Prc. Maurizio Acerbo.
Intanto in Sicilia è arrivato l'Esercito per presidiare i centri d'accoglienza migranti, dopo le fughe di massa avvenute a Pian del Lago nel Nisseno e a Porto Empedocle nell'Agrigentino. «È inconcepibile che qualcuno pensi di andarsene in giro senza rispettare la quarantena», afferma Di Maio.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Luglio 2020, 05:01
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