Da Curi a Morosini quando la morte buca il pallone i precedenti del romanista Taccola, di Puerta e Foè

Da Curi a Morosini quando la morte buca il pallone i precedenti del romanista Taccola, di Puerta e Foè
Marco Zorzo
MILANO - Morire di calcio (ma non solo). Il primo ricordo triste corre allo stadio di Perugia: 30 ottobre 1977, big match con la Juventus (per la cronaca la gara finirà 0-0: lo spettacolo, in quell'occasione continuò).
Sono le 15,34 quando il cuore di Renato Curi si ferma per sempre, con tanto di diretta radiofonica in Tutto il calcio minuto per minuto. Ora lo stadio del capoluogo umbro è intitolato a quel baffuto centrocampista infaticabile di una squadra che nella stagione successiva duellò col Milan targato Liedholm che conquistò la stella. Ma nella memoria di tutti, l'incipt è segnato dalla tragedia di Giuliano Taccola, promettente attaccante della Roma, fulminato da un infarto nello spogliatoio dell'Amsicora di Cagliari, poi deceduto sull'ambulanza che lo trasportava in ospedale: era il 1969.
La Spagna del nuovo millennio è ancora sotto shock per la morte di Antonio Puerta, giocatore delle Furie Rosse e del Siviglia, crollato in campo nel 2007.
Lutto mondiale per il 28enne camerunense Marc Foè, stroncato da un arresto cardiaco durante la Confederations Cup 2003. Da quel momento la Fifa impose di innalzare i livelli di prevenzione. E poi il povero Piermario Morosini, che scioccò l'Italia il 14 aprile 2012, accasciandosi sul terreno dell'Adriatico di Pescara, mentre con il suo Livorno sfidava la squadra di Zeman.
Le morti shock non appartengono solo al mondo del calcio: basta ricordare la scomparsa improvvisa del pallavolista Igor Bovolenta (38 anni), dell'azzurra dal salto Simona Senoner (17 anni) e del cestista Davide Ancilotto, morto durante un match amichevole.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Marzo 2018, 05:01
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