Virus, la grande fuga da Milano

Salvatore Garzillo
Quando è apparsa sui siti arbitrariamente la bozza del decreto sulla chiusura della Lombardia sabato notte è scattata la grande fuga. Migliaia di persone si sono precipitate fuori dalla Lombardia con auto, bus e treni. Chi diretto alla seconda case, chi alle città d'origine, spesso al Sud. Sono settimane che le autorità invitano al buon senso e alla responsabilità eppure sabato sera c'era un'unica regola aurea impressa nella mente di queste persone: si salvi chi può. Non hanno pensato al pericolo sanitario che una fuga incontrollata potrebbe provocare a livello nazionale.
Ci sono volute un paio d'ore per muovere il fronte dei fuggitivi. Assalto alla Centrale e a Garibaldi. Poco dopo le 22 circa 400 persone si sono presentate alla stazione di Porta Garibaldi per salire sull'Eurocity notte diretto a Salerno. In molti non avevano il biglietto ma con un po' di insistenza sono riusciti a partire quasi tutti. Alcuni hanno detto ai controllori di essere disposti a pagare la multa pur di restare a bordo del treno. La scena era surreale, a metà tra il comico e il tragico. Una ragazza che frequenta l'università Statale piangeva perché terrorizzata dall'idea di restare chiusa nella zona rossa (che poi così rossa e impenetrabile non è), altri quasi rotolavano giù per le scale di Garibaldi mentre correvano come matti per raggiungere il convoglio in partenza. Gente con la mascherina, altri con i guanti, moltissimi senza alcuna protezione se non quella della valigia già pronta. In alcuni casi, come l'Intercity notte 797 partito dalla stazione Centrale alle 22.55, all'arrivo il ritardo è stato di oltre 4 ore. Il motivo è stato il fermo alla stazione di Villa Literno (Caserta) per effettuare i controlli in base all'ordinanza regionale ma anche a causa dell'affollamento.
E se genitori e nonni sono stati felici di rivedere i propri cari con una visita inaspettata, non è stato altrettanto sorridente il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che ieri mattina ha disposto i controlli con tre ambulanze per accogliere studenti e lavori in arrivo con i Flixbus in piazza della Concordia. Per fortuna nessuno aveva una temperatura superiore ai 37,5 gradi e per questo l'autobus è ripartito Matera.
Di giorno invece nelle stazioni di treni e bus è stato il deserto. Poche le persone, senza affanni. La ressa si è spostata nei supermercati. A poco è valsa l'assicurazione del presidente Attilio Fontana che gli alimentari non subiscono restrizioni e che l'approvvigionamento di alimenti non è a rischio: lunghe code con i carrelli ricolmi, per paura di non avere cibo.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2020, 05:01
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