Borgese, lo stupratore della tassista accusato
anche da una 17enne: "Lo ha riconosciuto" -Foto
di Davide Manlio Ruffolo
Con l'incidente probatorio, che è un atto che cristallizza una prova a fini processuali, la Procura capitolina mira a tutelare la giovane evitandole di ripetere quanto dichiarato in aula, nel futuro processo. Così la ragazza, accompagnata dal legale Teresa Manente, davanti agli uomini di piazzale Clodio, è stata chiamata a riconoscere l'identità del suo aggressore e, successivamente, a ripercorrere i terribili attimi dell'aggressione.
Apparsa sicura e senza alcuna esitazione, la minorenne ha immediatamente confermato che il suo molestatore era proprio il 30enne romano. Poi ha raccontato, ripercorrendo con dolore il giorno dell'aggressione, che era stata seguita lungo la strada da Borgese. Raggiunta casa, pensava di essere finalmente al sicuro ma prima che l'ascensore si chiudesse, il 30enne era riuscito ad infilarsi.
A questo punto (sempre secondo la giovane, la cui testimonianza è ritenuta affidabile dagli inquirenti) Borgese si calava i pantaloni e, subito dopo, l'afferrava per palpeggiarla. Attimi di panico con la giovane che urlava disperata. Poi la porta dell'ascensore si è aperta e la ragazza, correndo verso la porta di casa, riuscì a mettersi in salvo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Giugno 2015, 08:56
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