Il Riesame: “Marra resta in carcere, può alterare le indagini”

Il Riesame: “Marra resta in carcere, può alterare le indagini”

di Davide Manlio Ruffolo
Raffaele Marra, l’ex braccio destro di Virginia Raggi, resterà in carcere. Questo quanto stabilito dal Tribunale del Riesame che, ieri, ha rigettato l’istanza con cui l’avvocato Francesco Scacchi, difensore dell’indagato, aveva chiesto la scarcerazione dell’ex responsabile del personale de Campidoglio o in subordine la concessione degli arresti domiciliari. Raffaele Marra, finito agli arresti lo scorso 16 dicembre, è accusato di corruzione in concorso con il noto costruttore Sergio Scarpellini.

La vicenda, secondo quanto sostenuto dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pubblico ministero Barbara Zuin, riguarda una presunta tangente da 367 mila euro pagata a Marra dall’immobiliarista. L’ordinanza di custodia cautelare era stata emessa dal gip Maria Paola Tomaselli che nelle 17 pagine spiegava come fosse necessaria la misura del carcere in quanto «Marra, in ragione dei suoi rapporti collaudati instaurati all’interno dell’Amministrazione comunale presso la quale egli svolge la pubblica funzione fin dal 2008, presenta una rete di contatti tramite i quali possa compromettere l’attività di acquisizione che dovrà essere svolta, influenzando le dichiarazioni dei soggetti eventualmente escussi o ostacolando il rinvenimento della documentazione necessaria alla compiuta ricostruzione della vicenda».

Sempre secondo il gip, «vi è concreto pericolo che Marra se lasciato in libertà commetta altri gravi delitti» inoltre i fatti contestati «denotano la sua spiccata pericolosità sociale certamente tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti delittuosi anche in considerazione del ruolo in concreto attualmente rivestito dal Marra all’interno del Comune di Roma, della indubbia fiducia di cui egli gode, da parte del sindaco, Virginia Raggi, quale emerge dall’esposto presentato da Carla Romana Raineri, dopo le dimissioni da Capo di Gabinetto del Comune dì Roma, nonché dalla obiettiva circostanza che il predetto, nonostante la campagna di stampa che pure si è registrata in suo sfavore, non è stato esautorato, ma è stato nominato direttore del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane del Comune».
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Gennaio 2017, 09:02
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