Delitto Varani, Marco Prato: "Io non ho ucciso, ero succube della personalità di Manuel" -Guarda
Il giovane, condannato a 30 anni di reclusione con rito abbreviato, si riferisce a Foffo e per la prima volta dal giorno del delitto del Collatino racconta la sua verità dal carcere di Velletri, dove è rinchiuso in attesa del processo nei confronti di Manuel Foffo che si aprirà il 10 aprile in Corte d'assise.
"Gli eccessi di una vita o di una piccola parte di essa - racconta - mi hanno esposto a qualunque incontro e rischio nella spasmodica ricerca dell'uomo che, come Manuel, suonasse le corde giuste o forse sbagliate... Ho subito volontariamente tanta violenza per assecondare maschi eterosessuali di cui ero invaghito e che mi facevano sentire femminile - ricorda -. Quando particolari così pruriginosi diventano pubblici, sono utili alla coscienza collettiva per puntare il dito anziché guardarsi allo specchio". Che cosa direbbe a Foffo? "Manuel, abbandona l'odio - risponde Prato a Panorama -. Così come mi hai lasciato andare a morire, ora lasciami vivere e restituisci la verità".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Marzo 2017, 17:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA