Acea si rinnova: la digitalizzazione prosegue a gonfie vele, nuovo logo per l'azienda
di Paola Lo Mele
A raccontare il percorso che ha condotto alla scelta di rinnovare il marchio, la presidente Catia Tomasetti: «Più l'azienda si trasformava, più cresceva questa Acea 2.0 più non ci riconoscevamo in questo marchio (quello precedente, ndr), soprattutto nell'iconografia dei tre fogli di carta. Perché ora? È ultimo tassello di un puzzle complesso, l'ultima mossa per dare l'immagine visiva di una trasformazione», la sua risposta.
Accanto a lei l'amministratore delegato Alberto Irace che ha sottolineato i progressi fatti nella digitalizzazione: «Oggi tutte le transazioni che i nostri utenti sono abituati a fare allo sportello si possono fare anche attraverso canali digitali, in maniera più facile ed efficiente per tutti e più economica per l'azienda. L'app migliorerà sempre di più». L'ad ha quindi rimarcato: «In genere le aziende cambiano brand per dare la sensazione che sia cambiato qualcosa sotto. Mentre noi abbiamo prima digitalizzato i processi e ora abbiamo l'esigenza di cambiare il logo, altrimenti avremmo avuto una veste che non si prestava a questa campagna». Puntando ancor più sulla digitalizzazione «contiamo di ridurre i costi per 15 milioni circa, spendendo 4-5 milioni in campagne», la sua previsione.
Con l'area MyAcea del sito aziandale, ideata per agevolare i clienti nella gestione online delle utenze di luce, acqua e gas, sono state registrate nei primi tre mesi dell'anno 10 milioni di pagine visualizzate con circa 800 mila visitatori unici e 300 mila contatti gestiti, oltre il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2016.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2017, 09:44
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