Lupi si difende in Parlamento, niente dimissioni:
"Sono tranquillo, ho l'appoggio del governo"

Lupi si difende in Parlamento, niente dimissioni: "Sono tranquillo, ho l'appoggio del governo"

di Alessandra Severini
ROMA - Nessun passo indietro. Il ministro Lupi, travolto dallo scandalo Grandi opere prova a difendersi e respinge ogni accusa. «Non ho mai fatto pressioni per chiedere l’assunzione di mio figlio. Non ci potrà mai essere una intercettazione su questo».





Scaccia ogni sospetto il ministro e, dicendosi convinto di avere «l’appoggio del governo», smentisce che il premier gli abbia chiesto di dimettersi. «Ma è giusto - dice - che io debba dare delle risposte politiche». L’intenzione è quella di riferire in Parlamento il prima possibile, forse già domani, con un’informativa sulla quale però non si voterà. Dopo un giorno di silenzio anche Alfano alza la voce in difesa del suo ministro. «Lupi è una persona per bene e onesta - ha detto il leader del Ncd - il ministro è prontissimo a riferire su questa vicenda. Noi lo sosteniamo perché abbiamo piena fiducia in lui».



Intanto nell’interrogatorio di garanzia Ercole Incalza, l’ex capo struttura di missione del ministero delle Infrastrutture finito agli arresti, ha escluso responsabilità del ministro: «Con lui ho avuto solo rapporti istituzionali». La presenza di Lupi in aula alla Camera per il question time ha creato comunque il caos. I deputati M5S hanno urlato «dimissioni, dimissioni» e mostrato un orologio facendo riferimento al Rolex regalato al figlio di Lupi. I deputati pentastellati sono stati espulsi dall’aula. Ma la questione rimane aperta. Renzi ritiene la vicenda politicamente imbarazzante e preferirebbe evitare che si arrivi al voto delle mozioni di sfiducia delle opposizioni. Ma spingere troppo sulle dimissioni rischia di provocare una rottura con Ncd. Se la situazione politica sul caso Lupi dovesse precipitare, Renzi potrebbe pensare a un tecnico o assumere lui stesso l’interim del ministero delle Infrastrutture.



Intanto arranca al Senato in commissione Giustizia il ddl anticorruzione. I lavori si sono fermati per alcune questioni tecniche sollevate da FI e M5s e per questa settimana probabilmente non si voterà. La commissione Affari costituzionali ha invece votato, nell’ambito del ddl delega P.a., la norma che prevede, entro 12 mesi, il taglio delle prefetture e l’istituzione degli uffici territoriali dello Stato.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Marzo 2015, 08:29
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