Milano, dopo bici e auto arriva lo scooter sharing: motorino in affitto da marzo e per gli inesperti c'è il tutor

Arrivano gli scooter in condivisione: elettrici, a tre ruote per gli inesperti, che potranno usufruire di lezioni di guida e circolare anche fuori Milano, «almeno qualche chilometro quadrato fuori città». Sono le caratteristiche del futuro scooter sharing (con una flotta di 1000-1500 mezzi), che il Comune vuole avviare a marzo per dare il tempo di perfezionarlo in vista di Expo.





Ieri, all’Expo Gate, è stato ufficialmente presentato il progetto, in occasione della seconda giornata della Citytech: si parte con le moto da affittare con una tesserina, in stile BikeMi o car sharing. A partecipare al dibattito gli operatori, che hanno già attivato il servizio in altre metropoli, e i tecnici del settore. A far da padrone di casa, l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran: «Il bando partirà a dicembre e speriamo che, come per il car sharing, si mobiliti anche il mercato italiano e non solo le multinazionali». Si pensa a Piaggio, Yamaha e Motit, già operativa a Barcellona. Per ora le imprese interessate sono una decina.



«Ogni operatore dovrà coprire il 95% del territorio comunale - precisa poi l’assessore - e dovrà “restituire” qualcosa alla collettività: non potranno certamente essere i 1100 euro ad auto che le aziende del car sharing versano al Comune per coprire dall’Area C alla sosta a pagamento, ma chiederemo qualche forma di restituzione, come un servizio di accompagnamento per chi non va spesso in moto e una quota, magari di 50-100 euro a mezzo, per sostenere l’educazione alla sicurezza stradale nelle scuole».



Milano s’ispira a Barcellona: scooter omologati per due persone, con un casco in dotazione, a un costo di 40 centesimi a km. I dettagli sono da perfezionare, ma siamo a buon punto: dopo le bici (circa 10mila prelievi al giorno) e le auto (oltre 120mila utenti) in affitto anche gli scooter.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Ottobre 2014, 09:47
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