Milano, arrestato il racket dell'elemosina:
mutilati e invalidi schiavi agli incroci -foto

Milano, arrestato il racket dell'elemosina: mutilati e invalidi schiavi agli incroci

di Salvatore Garzillo
Un uomo senza gamba si trascina con una stampella fino a una sedia pieghevole. Lo accoglie un suo coetaneo, avrà 50 anni, aspetta che si sieda e poi inizia a urlargli contro, gli prende dalle mani un borsello e tira fuori dei soldi. Ma sono pochi, e allora lo colpisce con uno schiaffone.





È uno dei video realizzati con telecamere piazzate dalla polizia locale e diffusi dopo l’operazione coordinata dal pm Piero Basilone che ha portato all’emissione di 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti nomadi rom accusati di tratta di esseri umani e riduzione in stato di schiavitù. Di questi solo sei sono stati arrestati perché gli altri ricercati sono spariti dalla circolazione, forse rientrati in Romania in attesa che si calmino le acque a Milano. Il loro business partiva proprio da lì, dai villaggi più poveri della Romania, dove hanno comprato disabili e bambini dalle famiglie come fossero animali da cortile (pagando fino a 500 euro per ciascuno).









Li hanno portati in Italia con la promessa di un lavoro e poi li hanno costretti a chiedere l’elemosina ai semafori, nelle stazioni della metropolitana, agli angoli della strada dalle 7 alle 21 senza sosta, con due scatolette di tonno e una birra come sostentamento. Chi non riusciva a garantire un guadagno giornaliero di almeno 50 euro era punito con botte e minacce. Come testimoniano i filmati della polizia locale. In un altro video la protagonista è una donna: prende a calci in faccia un disabile e continua anche quando questo scoppia a piangere. Non solo, impugna un coltello e cerca di colpirlo ma poi passa l’arma al marito e gli affida il compito di punirlo.



Nel provvedimento firmato dal gip Simone Luerti si legge che le vittime accertate sono una ventina, tutte o «disabili» o in «difficoltà economiche» o in «disagio personale», e tutte provenienti «dalle fasce più basse e sofferenti della popolazione che risiede nel distretto rumeno di Costanza e in particolare della città di Medgidia».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Novembre 2014, 09:36
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