Professore accoltellato, fermato il presunto omicida. Movente è la gelosia

Professore accoltellato, fermato il presunto omicida. Movente è la gelosia

di Marco Antonini
SASSOFERRATO - Un uomo che barcolla, cerca appigli agitando le braccia nell’aria, attraversa la strada con le ultime forze e s’accascia sul marciapiede. Un altro che sale di corsa in auto e scappa sgommando verso Genga. La vittima e il suo assassino, capace di colpirlo almeno cinque volte con un coltello lungo e affilato. «C’era sangue dappertutto», racconterà poco dopo un testimone. Alessandro Vitaletti, insegnante di lettere di 48 anni, figlio dello storico preside Domenico, è morto mentre un’ambulanza del 118 ha provato a salvarlo correndo verso l’ospedale Profili di Fabriano. 
 
 

 
Via Buozzi di Sassoferrato si è trasformata, in un attimo, in un palcoscenico dove vita e morte si sono affrontate. Un freddo pomeriggio di gennaio, con i monti ancora innevati, ha fatto da sfondo alla tragedia che si è consumata in pochi minuti poco distante dal piazzale della stazione di servizio, lungo uno stradone che taglia in due l’abitato di quello che a Sassoferrato chiamano il Pincetto.

FERMATO PRESUNTO OMICIDA I carabinieri hanno catturato il presunto omicida. È Sebastiano Dimasi, 55 anni, muratore calabrese, ricercato dalle prime ore dopo il delitto di Sassoferrato. Si nascondeva nei pressi della propria abitazione a Scheggia (Perugia), ed è stato portato nella Caserma dell'Arma a Sassoferrato, dove verrà interrogato dal pm Serena Bizzarri, che aveva firmato un provvedimento di fermo nei suoi confronti. L'uomo avrebbe agito perché geloso del docente, che frequentava la sua ex moglie
 

Sembra che l’assassino, separato da poco tempo, sospettasse che l’ex moglie fosse attratta dal professore, se non addirittura avesse con lui una relazione. Tutto è iniziato alle ore 17,30 quando la vittima, da alcuni anni in servizio come professore di lettere presso l’istituto comprensivo di Serra San Quirico, si ferma per fare benzina al distributore situato poco lontano dal centro storico sentino. Nel giro di pochi minuti la scena da far west con i clienti delle attività commerciali situate lungo la strada che non si sono rese conto di nulla fino a quando non hanno visto l’uomo insanguinato che ha chiesto aiuto prima di svenire a terra sul marciapiede. Dalla ricostruzione è emerso che dal bar situato nelle vicinanze è uscito un uomo di mezza età che ha attraversato la strada per andare a parlare con un venditore ambulante che si trovava nei paraggi.

Proprio in quel momento si sarebbe accorto della presenza di Alessandro Vitaletti, separato da anni e padre di due rgazzini, che stava facendo, con la sua Alfa station wagon, rifornimento di carburante. L’aggressore, quindi, avrebbe chiamato il prof che lo ha subito raggiunto. Durante quei cinquanta metri che hanno separato la vita dalla morte, l’omicida avrebbe estratto il coltello e ha ridotto in fin di vita il professore che ha provato, inutilmente, a difendersi. Cinque i colpi agli arti inferiori, al torace e alle mani mentre Alessandro, disperatamente, ha provato a difendersi. Poi la corsa contro il tempo: una donna l’ha visto tutto insanguinato, ha gridato dallo spavento e dal bar alcuni clienti sono usciti e si sono diretti verso il prof per soccorrerlo. La prima impressione è che un’auto l’avesse investito poco lontano, ma appena si sono avvicinati all’uomo hanno visto i segni delle coltellate e il sangue che stava ancora uscendo a fiotti. Hanno chiamato il 118, ma era già in arresto cardiaco.

I sanitari hanno tentato di rianimarlo a terra con un massaggio cardiaco, l’ambulanza è partita a sirene spiegate, ma Alessandro Vitaletti è morto durante il tragitto verso l’ospedale di Fabriano. Sassoferrato sotto choc ancora prima di apprendere che Alessandro non è riuscito a sopravvivere a quell’agguato. I carabinieri della stazione locale con i rinforzi giunti dalla città della carta hanno delimitato l’area dove Alessandro è stato aggredito e dove è stato soccorso e hanno ascoltato diverse persone che in quei momenti si trovavano in via Buozzi.

OMICIDA GIÀ DENUNCIATO DA EX PER MINACCE Sebastiano Dimasi, l'uomo accusato di aver ucciso a colpi di coltello il prof. Alessandro Vitaletti, aveva ripetutamente minacciato la ex moglie (residente a Sassoferrato con i due figli minori) perché non accettava la sua relazione con il docente. Il 20 gennaio scorso la donna lo aveva denunciato ai carabinieri, i quali avevano a loro volta chiesto all'autorità giudiziaria un provvedimento che vietasse al muratore di avvicinarsi ai familiari. È quanto si è appreso in queste ore. Ieri pomeriggio, un'ora e mezzo prima del delitto, Dimasi era andato a casa dell'ex compagna tentando di entrare, ma lei non gli aveva aperto la porta. Sembra però che la donna non avesse avvertito i Cc del blitz, non immaginando che la rabbia covata dal coniuge sarebbe deflagrata di lì a poco in modo così drammatico nei confronti del docente. La relazione fra Vitaletti e la signora, che non vivevano insieme, era ormai consolidata, e nota in un paese in cui tutti si conoscono
 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Giugno 2018, 21:07
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