La maestra patteggia, i genitori infuriati
Due anni per i maltrattamenti ai bimbi

La maestra patteggia, i genitori infuriati Due anni per i maltrattamenti ai bimbi

di Silvana Cortignani
ROMA - Maltrattamenti all’asilo di Monterosi: delusi i genitori delle vittime, presenti in massa ieri in tribunale per il patteggiamento a “soli” due anni della maestra 52enne di Ronciglione, Caterina Dezi, arrestata il 6 marzo scorso a scuola. Nel frattempo, chiuso un capitolo, se ne potrebbe aprire un altro per la dirigenza scolastica.

«Non è giusto che lei se la sia cavata con così poco e che sia già in libertà, mentre noi abbiamo vissuto cinque mesi d’inferno e non abbiamo nemmeno potuto costituirci parte civile al processo», il commento della portavoce Alberta Platti. Perché aspettare cinque mesi? «Non venivamo creduti, allora abbiamo deciso di raccogliere prove per avere giustizia e fermare, ci auguriamo una volta per tutte, la maestra».



In tribunale ieri c’erano anche le telecamere della “Vita in diretta”, trasmissione di RaiUno, che ha dedicato un servizio alla vicenda.

Assente l’imputata, c’era il difensore Massimo Pistilli che, con lo sconto di un terzo della pena, ha ottenuto dal giudice Salvatore Fanti anche la sospensione della condanna e la non menzione. A piede libero, a meno che non commetta altri reati nel quinquennio.



Ma con due spade di Damocle: il rischio di una misura disciplinare ben più grave dell’attuale sospensione e la certezza di ulteriori guai giudiziari, visto che una ventina di famiglie, assistite dall’avvocato Giovanni Labate, intenteranno un’azione civile per il risarcimento del danno. Cinque-sei le vittime “predilette”, secondo i filmati che finalmente le famiglie hanno potuto visionare. Tra loro una bimbetta di 3 anni, ripetutamente trascinata per un braccio sul pavimento come un sacco di patate. Alcuni avrebbero riportato seri traumi psicologici certificati da perizia.

Intanto si attende di sapere se ci sarà un seguito penale per la dirigenza, nei confronti della quale il pubblico ministero Fabrizio Tucci ha aperto un fascicolo per presunte condotte omissive dopo la denuncia-querela delle famiglie. Inferocite quasi più con la scuola che con la maestra.



«La direzione - sottolinea Labate – non ha fatto nulla di fronte alle ripetute denunce, nonostante la docente fosse stata già allontanata da Nepi. Ci sono volute le telecamere dei carabinieri e il coraggio dei genitori che hanno continuato a mandare i figli a scuola fino all’arresto. La scuola non poteva non sapere, la porta della classe è di vetro e fuori c’è la scrivania della bidella. Sarebbe bastato vigilare, soprattutto dopo tanti allarmi, spacciati invece per fantasticherie di bambini di tre anni e di genitori troppo apprensivi».
Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Luglio 2014, 16:59