Gang di bulli picchia Vincenzo, 12 anni : "Non ho ceduto e mi hanno accerchiato"

Vincenzo, 12 anni, picchiato dai bulli : "Non ho ceduto"

di Cristina Liguori
Aggredito, insultato, picchiato. Una maschera di lividi e sangue sul marciapiede di una strada di periferia. Un ragazzo di 13 anni non ancora compiuti in balia di compagni di scuola e di rione che da anni lo tormentavano tra scherzi feroci, angherie, botte, tante botte. L’altro giorno è finita male per Vincenzo: mascella rotta, setto nasale spezzato e da ricostruire, il timpano danneggiato e il rischio di perdere una percentuale di udito. All’ospedale Santobono il ragazzo è ricoverato in attesa del delicato intervento chirurgico. Una storia di bullismo, in una città violenta come Melito, comune cuscinetto tra l’hinterland e Scampia. Vincenzo sorride, non ha più dolori del giorno prima e mostra la foto che ha sul cellulare: «Guardate come mi hanno ridotto – dice – ora sto meglio però, lunedì (domani) mi operano anche. Ero appena ritornato dalle vacanze, mi hanno dato il bentornato».

Che cosa è successo l’altra sera? 
«Sì, ero appena tornato da Brescia con i miei nonni. Ho chiamato un mio amico perché avevo voglia di uscire un po’. Così ci siamo visti e abbiamo cominciato a passeggiare insieme»

E poi cosa è successo? 
«D’improvviso vedo avvicinarsi quel ragazzo con i suoi amici. Dice che devo cambiare strada e cominciamo a litigare. Io gli ho risposto che non volevo e che avrei proseguito, ma lui insisteva. Io me ne sono fregato e ho continuato a camminare».

E loro come hanno risposto?
«All’improvviso, dinanzi a me, vengono tutti i suoi amici con il motorino e mi accerchiano. A quel punto capisco di essere in pericolo e scappo, fuggo, comincio a correre».

Ti hanno inseguito. 
«Quel tipo lì soprattutto. Aveva le scarpette da calcio, con i chiodini, quindi scivolava di continuo. Ma mi seguiva, correva. Io scappavo. Avevo paura. Poi mi ha dato un primo calcio. Mi ha graffiato la gamba. Di lì in poi non ricordo più nulla. È stato il mio amico a raccontarmi cosa è successo. Il ragazzo mi ha dato quattro calci di cui uno sul volto e mi ha rotto il naso».

Sei svenuto.
«Ero già incosciente. Non ho sentito nulla. Nessun dolore. Ero riverso al suolo e lui mi sferrava i calci. Il mio amico mi ha poi raccontato che sono scappati via e mi hanno lasciato lì, steso a terra nel sangue. Poi lui ha chiamato subito mio padre che era a casa con i nonni».

Conosci il tuo aggressore?
«Sì, lo conosco di vista. Viene spesso fuori scuola e lui e i suoi amici mi perseguitano da tempo. Non solo me, anche altri ragazzi».

Perché ti ha preso di mira?
«Non lo so. Lui fa questo con tutti, ma forse perché io più di una volta ho tentato di difendere i miei compagni di scuola cercando di tenerlo lontano. Ho sempre cercato di stare accanto a chi era in difficoltà. Forse è questo il motivo. Ce l’ha proprio con me».

Perché non hai mai raccontato ai tuoi nonni che questi ragazzi ti avevano preso di mira?
«Non volevo farli preoccupare. Mi dispiaceva. Poi è stato un altro mio amico a raccontare tutto a sua mamma, così i nonni hanno saputo quello che succedeva».

I tuoi compagni ti sono vicini? 
«Tutti. Il mister della mia squadra di calcio mi chiama continuamente. Io gioco sono un attaccante. Non vedo l’ora di tornare a giocare. Non posso stare lontano dal pallone. Anche dalla scuola mi stanno telefonando. Non possono venire qui purtroppo, ma mi sono tutti vicino, mi chiamano e mi mandano messaggi».

Cosa vorresti dire al tuo aggressore?
«Non lo so cosa vorrei dirgli. Vedi, ora rido, non piango. Non voglio mostrarmi debole. Non mi ricordo nemmeno il dolore, non ricordo nulla di quanto accaduto. Solo che, in realtà, non credevo che fossero così cattivi. Non me lo aspettavo. Non avrei mai pensato che mi avrebbero mandato addirittura in ospedale in questo stato, che mi avrebbero rotto il naso, la mascella, e provocato un trauma cranico. Io non ho fatto nulla, non ho fatto mai male a nessuno e guarda come mi hanno ridotto. E se avessi fatto una minima cosa, che facevano, mi uccidevano?».
Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Settembre 2016, 18:47
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