Tre euro lordi l'ora e un 'premio' di 60 cent:
il lavoro da 'schiavi' nel call center di Taranto

Tre euro lordi all'ora e il 'premio' di 60 centesimi: il lavoro da 'schiavi' nel call center di Taranto

di Mario Diliberto
TARANTO - Tre euro lordi l'ora. Con il fiato del padrone sul collo. Pronto, lui, a cacciarti via alla minima protesta. E a premiare con un aumento di "ben" 60 centesimi chi fa il bravo.

Così vivono cento addetti di un call center di Taranto. La realtà ai confini della schiavitù è stata scoperta e denunciata dai sindacalisti ella Slc Cgil. Quel mondo fatto di soprusi e precarietà lo hanno svelato alcuni lavoratori proprio alla vigilia dell'1 maggio ad Andrea Lumino, segretario del sindacato tarantino. E' toccato lui a far di conto con un pianeta da brividi.



«Guadagno 2,50 euro netti l'ora ma da qualche giorno nella mia azienda stanno parlando di un aumento fino a 3,60 euro l'ora. Lavoro tre ore al giorno, ma chi è bravo ne fa anche sei», ha raccontato un ragazzo di vent'anni e che a casa porta di media 80-120 euro netti al mese. La sua paga, secondo il sindacato «è il disonore delle buste paga», eppure in quel call center lavorano in tanti. Giovani uomini e giovani donne che al massimo hanno 25 ann. Nel loro mondo le parole "contratto" e "diritti" o "Jobs Act" non hanno senso. La loro realtà è fatta di tanto lavoro per guadagnare solo pochi spiccioli, con l'insulto costante di un padrone che agita il premio di soli 60 centesimi da distribuire a chi fa il bravo.



«Fa tanta rabbia guardare questi ragazzi negli occhi - dice Lumino - il sangue mi ribiolle. Pensavamo di aver toccato il fondo con le donne "schiavizzate" a 9 euro al giorno, ma purtroppo dobbiamo ammettere che al peggio non c'è mai fine. In questa vicenda siamo rimasti basiti nello scoprire che il call center in questione, situato nel centro abitato di Taranto, lavora esclusivamente per un colosso della telefonia. Ci chiediamo come sia possibile che una grande azienda continui ad assegnare commesse a chi tratta in questo modo i lavoratori». Uno "schiaffo" anche a quei call center, e a Taranto non mancano, che applicano un regolare contratto ai loro dipendenti.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Maggio 2015, 13:06
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