Inglesi in sovrappeso, in arrivo
la supertassa sulle bibite gassate

Inglesi in sovrappeso, in arrivo ​la supertassa sulle bibite gassate

di Lorena Loiacono
ROMA - Nuoce gravemente alla salute, alla linea e, d'ora in poi, anche alle finanze.
É la bevanda gassata che, ritenuta responsabile di vari problemi di salute a cominciare dall'obesità infantile, rischia ora di vedersi addossare una supertassa da capogiro.


L'idea è ora al vaglio della commissione Sanità della Camera dei Comuni, in Gran Bretagna. I deputati britannici infatti hanno approvato una mozione che prevede la tassazione per le bibite gassate e zuccherate. Un duro colpo per i colossi del settore che, tra brand e tendenze, hanno dettato moda per generazioni. La novità introdotta dalla mozione prevede anche notevoli restrizioni alla pubblicità di questo tipo di bibite proprio come accade oggi, in Italia, per l'alcol, per le sigarette e il tabacco in generale.

Ma non sarà semplice. Ad oggi infatti il documento firmato dalla commissione sta generando non poche spaccature all'interno del governo conservatore di David Cameron. L'iniziativa è stata già discussa e promossa dalla British Medical Association, che ha lanciato un forte allarme sull'obesità che rappresenta uno dei problemi più gravi per la popolazione inglese.

Se non vengono modificate le abitudini, il 30% della popolazione britannica entro il 2030 potrebbe essere obesa. Proprio a causa del quantitativo di zucchero assunto dai cittadini senza rendersene effettivamente conto tramite lattine e bottiglie gassate, zuccherate anche se con dolcificanti. Non è un affare da poco: i problemi provocati dalle cattive abitudini alimentari costano caro. Nel caso della Gran Bretagna costano alle casse del sistema sanitario nazionale qualcosa come 6 miliardi di sterline all'anno. Meglio allora correre ai ripari.
E in Italia l'allarme non è da meno: sono in sovrappeso il 32% degli adulti e quasi il 21% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni, più di uno su 5. E non è tutto: tra questi il 9% è obeso.

I dati, emersi da uno studio dell'Osservatorio Mamme sull'alimentazione in famiglia, sono però in forte contraddizione con la percezione che, del problema, hanno le mamme: l'83% di queste ritiene di dedicarsi con cura all'alimentazione familiare e il 95% pensa di essere sufficientemente informata. Ma i problemi a tavola passano anche attraverso altri fattori: durante il pasto il 45% degli intervistati guarda la televisione, il 30% naviga su Internet e il 13% utilizza il telefono.

IL PEDIATRA: "ECCO TUTTE LE CATTIVE ABITUDINI" La nostra intervista a Antonio Palma, medico pediatra.
Dal punto d'osservazione di un pediatra, come si spiega il numero sempre scenscente di bambini obesi?
«Purtroppo l'alimentazione è nelle mani delle mode. Dalle bibite gassate ai fast food, i bambini seguono le tendenze e le famiglie non li fermano».
E' anche un problema educativo?
«Credo sia soprattutio un problema educativo. Fino a poco tempo fa a tavola ci si vedeva per parlare in famiglia: ora invece ognuno pensa ai fatti propri, davanti alla tv accesa o con lo smartphone in mano. Brutte abitudini dagli effetti micidiali».
Come si può combattere?
«Con la dieta mediterranea e seguendo i consigli del medico pediatra. Dico alle mamme di diffidare dalle soluzioni trovate su internet, dove vige solo la legge di mercato».
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2015, 15:09
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