Jobs Act, nel 2015 previsti 250 mila contratti
di lavoro ma non assunzioni vere e proprie

Jobs Act, nel 2015 previsti 250 mila contratti ​di lavoro ma non assunzioni vere e proprie

di Paola Pastorini
MILANO - La legge è scattata sabato ed ecco le prime stime sui numeri degli assunti. I «primi effetti concreti del Jobs Act si potranno tastare con mano a giugno» ed entro «la fine del 2015 potrebbero essere, complessivamente, circa 250mila le nuove assunzioni realizzate grazie alla riforma del mercato del lavoro».





È l'indicazione del Centro studi di Unimpresa sul Jobs Act, i contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti introdotte dal governo di Matteo Renzi con il decreto legislativo pubblicato venerdì sulla Gazzetta ufficiale. Attenzione però, non si tratterà di occupazione aggiuntiva al 100%, sottolineano da Unimpresa. «L'incremento dei contratti di lavoro sarà legato in parte alla stabilizzazione degli attuali precari (tempo determinato, contratti a progetto, partite Iva), in parte all'emersione di contratti irregolari o “in nero”, in parte a nuove assunzioni di disoccupati in senso stretto derivanti da incremento di produzione e prospettive di crescita delle aziende italiane».



Quali i settori privilegiati? «Turismo, agricoltura, edilizia e servizi», spiegano da Unimpresa. Nelle prime settimane, secondo il Centro studi, i consulenti del lavoro e le direzioni del personale dei grandi gruppi imprenditoriali studieranno l'impatto della legge e l'applicazione nelle singole realtà produttive e lavorative. Pertanto i primi effetti si vedranno a giugno, appunto, fino all'ipotesi 250mila assunzioni per fine anno.



Intanto, oggi scatta il Qe, Quantitative easing della Banca Centrale Europea. Francoforte, per rilanciare la crescita, inizia una maxi iniezione di liquidità nell'Eurozona rastrellando titoli, in gran parte di Stato, al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. L'intenzione è continuare almeno fino a settembre 2016, per far riavvicinare l'inflazione all'obiettivo del 2%. L'“arsenale” messo in campo dal presidente della Bce Mario Draghi per raggiungere l'obiettivo è circa 1.140 miliardi di euro. L'Italia dal Qe, secondo la Cgia di Mestre, dovrebbe ricevere fino a 150 miliardi di euro.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2015, 11:36
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