Crisi energetica, il Giappone torna sul progetto energia nucleare. Il premier Fumio Kishida, partecipando al Consiglio per la transizione energetica, ha affermato che il governo discuterà di riattivare più centrali nucleari e di prolungare la vita dei reattori in servizio se la sicurezza potrà essere essere garantita. Tutto questo a 11 anni dalla crisi di Fukushima. «Cercheremo - ha aggiunto il premier secondo i media nipponici - di costruire reattori nucleari di prossima generazione dotati di nuovi meccanismi di sicurezza». Il Giappone valuta quindi la possibilità di costruire reattori nucleari di nuova generazione, con il Paese alle prese con l'aumento dei costi energetici importati per la guerra in Ucraina.
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— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) August 24, 2022
Il progetto del premier
Il governo del Giappone sosterrà la costruzione di almeno sette nuovi reattori nucleari entro l'estate del prossimo anno al fine di garantire una fornitura stabile di elettricità. Lo ha dichiarato il primo ministro giapponese Fumio Kishida. In questo modo il Paese dovrebbe avere un totale di 17 reattori attivi e raggiungere l'obiettivo del 20-22% di elettricità prodotto da energia nucleare entro il 2030.
Nucleare, le ragioni di Kishida
«L'invasione russa dell'Ucraina ha trasformato in profondità lo scenario energetico mondiale», spingendo il Giappone a dover tener conto dei potenziali effetti di crisi future, ha aggiunto Kishida. «Per quanto riguarda le centrali nucleari, oltre alla messa in sicurezza delle operazioni dei 10 reattori già riattivati (di cui solo 6 operativi), il governo guiderà gli sforzi per realizzare il riavvio» di altre unità la cui sicurezza sia stata accertata e approvata dall'agenzia atomica nazionale.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Agosto 2022, 19:19
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