Guai in vista per Jair Bolsonaro. La Commissione d'inchiesta sulla pandemia di Covid del parlamento del Brasile (Cpi) ha approvato le conclusioni di una indagine in cui raccomanda l'incriminazione del presidente Bolsonaro per nove reati legati alla sua gestione dell'emergenza, tra cui «crimini contro l'umanità». Dopo decine di udienze, la CPI ha approvato con 7 voti su 11 il rapporto che accusa il governo di aver «deliberatamente esposto» i brasiliani alla «contaminazione di massa». Si parla anche di «prevaricazione», «ciarlataneria» e «istigazione a delinquere». Al termine del voto, un minuto di silenzio ha ricordato i 606.000 brasiliani morti di Covid.
Bolsonaro, tutte le accuse sulla pandemia
Il testo, presentato la scorsa settimana dal relatore Renan Calheiros, raccomanda l'incriminazione di circa 80 persone, tra cui diversi ministri, ex ministri, aziende e i tre figli maggiori di Bolsonaro, tutti funzionari eletti. Non ha tuttavia efficacia immediata e rischia di non averne: il rapporto dovrà infatti essere sottoposto alla procura competente, diretta da un alleato del presidente Augusto Aras.
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Tuttavia, l'accusa di «crimine contro l'umanità» potrebbe finire davanti alla Corte penale internazionale dell'Aia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Ottobre 2021, 06:37
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