Covid Brasile, trovata nuova variante P5: «Non ne sappiamo nulla». Arriva la terza ondata: 115mila contagi in 24 ore

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Il Brasile non riesce a uscire dall'emergenza Covid. Per larga parte della popolazione la colpa è del presidente Jair Bolsonaro, tanto che sulle spiagge e per le città del sudamerica sono tantissimi i messaggi polemici e di protesta («mezzo milione di morti, dove abbiamo sbagliato») e contro il governo. Ma ora c'è una preoccupazione in più, quella della nuova variante P5 nello stato di Rio. Sta di fatto che nelle ultime 24 ore il Brasile ha toccato il nuovo record di contagi: sono stati 115.228, il numero più alto in un giorno dall'inizio della pandemia. Due giorni fa erano stati circa 87mila, tre giorni fa 38mila. Una crescita che adesso fa ripiombare il Paese nella preoccupazione.

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Cos'è la nuova variante P5, scoperta in Brasile

«Finora non si può dire se sia più letale o più trasmissibile», ha detto il governo brasiliano a proposito della nuova variante scoperta nell'entroterra dello stato di Rio de Janeiro, al confine con quello di San Paolo, nella zona sud-orientale del Brasile. Questa è l'area più popolata dell'intero Paese, una situazione che preoccupa le autorità. Denominata P5, la variante è stata individuata nel comune di Porto Real, nel sud dello Stato. Rio de Janeiro è uno degli Stati brasiliani più colpiti dalla pandemia, con 54.500 morti. Per ora nella regione il ceppo predominante continua ad essere il P1, la cosiddetta variante amazzonica. Intanto a San Paolo sono 19 persone risultano contagiate dalla P5, ma non è ancora noto se siano casi autoctoni od originari di Rio. L'identificazione della nuova variante è stata effettuata dalla rete Corona-Omica-RJ, che esegue il monitoraggio genomico e di cui fanno parte professionisti dell'Istituto Fiocruz, dell'Università Federale di Rio de Janeiro e della Fondazione Getulio Vargas, tra gli altri centri accademici.

Lo stato di San Paolo proroga il coprifuoco 

Le varianti e i dati in aumento hanno spinto lo stato di San Paolo a prorogare le misure restrittive fino al prossimo 15 luglio. Compresa quella del coprifuoco (previsto dalle 21 alle 5 del mattino) e l'apertura degli esercizi commerciali dalle 6 alle 21 con una occupazione massima del 40% della capienza. «La proroga si è resa necessaria a causa degli indici di contagio ancora alti, così come quelli di mortalità e di ricovero», ha detto il governatore dello stato paulista, Joao Doria, che nei giorni scorsi ha annunciato la sua candidatura alle primarie del suo partito in vista delle presidenziali del 2022.

Il tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva negli ospedali di San Paolo è del 78,9%, con 10.597 pazienti attualmente ricoverati in gravi condizioni.

 

Lula accusa Bolsonaro: «È un genocidio»

Il triste record di mezzo milione di morti superato qualche giorno fa, per l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva è colpa di «un genocidio» ad opera di Bolsonaro. Secodo Lula, centinaia di migliaia di persone sono morte «a causa di una malattia che ha già un vaccino». Lula, criticando la gestione della pandemia da parte del governo Bolsonaro, ha sostenuto che questi numeri tragici sono stati raggiunti in «un Paese che è stato un riferimento mondiale nella vaccinazione».

«Tutto ciò ha un nome ed è genocidio», ha aggiunto in un messaggio su Twitter, dove ha anche espresso la sua «solidarietà al popolo brasiliano». Le dichiarazioni del leader del Partito dei lavoratori coincidono con le manifestazioni che si sono svolte sabato nelle principali città del Brasile contro Bolsonaro e la sua gestione della pandemia, al vaglio di una commissione parlamentare. Proprio Lula, favorito nei sondaggi per le elezioni presidenziali del 2022, voleva partecipare alla marcia di San Paolo, ma i suoi alleati gli hanno sconsigliato per evitare maggiori assembramenti.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Giugno 2021, 12:03
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