Sola in casa il giorno di Natale, donna chiede aiuto (sul web) per avere compagnia ma viene insultata: «Vai alla Caritas, troverai tanta gente»

Il racconto nel gruppo Facebook "Sei di Latina Se": "Mi chiedevo per chi magari a Natale è solo se dopo aver mangiato esiste qualche posto dove giocare a carte o si può mangiare il panettone"

Sola in casa il giorno di Natale, donna chiede aiuto (sul web) per avere compagnia ma viene insultata: «Vai alla Caritas, troverai tanta gente»

di Alessia Perreca

La tradizione vuole che il Natale sia il momento più sereno dell’anno: gli infiniti pranzi, le cene, i regali da scartare, i giochi a tavola con i parenti. Nell’immaginario collettivo, le feste natalizie raffigurano quel periodo in cui si abbandona (seppur per pochi giorni) lo stress quotidiano e ci si lascia avvolgere dal calore familiare. Ma non sempre è così per tutti. Per qualcuno, la fine dell’anno è anche sinonimo di tristezza, inquietudine e solitudine. Un senso di angoscia che, spesso, spinge a chiedere aiuto, comprensione e compagnia. Proprio com’è accaduto a una donna che ha lanciato un appello all’interno di un gruppo Facebook: «Mi chiedevo per chi magari a Natale è solo se esiste un posto di ritrovo», scrive la signora manifestando il suo stato d’animo. Tante le risposte di solidarietà, sorrisi e speranza strapazzate da qualche insulto: «Non si muore mica a stare da soli», dice un utente. 

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Il racconto 

«Salve a tutti, mi chiedevo per chi magari a Natale è solo oppure si è soli in due persone, se dopo aver mangiato esiste qualche posto di ritrovo dove magari si gioca a carte, a tombola e si può mangiare il panettone. Tipo un posto di ritrovo, ecco. Logicamente non lo sto chiedendo gratis prima che qualcuno mi insulti.

Diciamo un posto dove andare dopo pranzo per stare con altre persone e passare il Natale in compagnia. Grazie mille». Il messaggio arriva dalla pagina Facebook: “Sei di Latina se”. A scriverlo un partecipante che preferisce mantenere l’anonimato. Una signora, forse una giovane, non ha importanza. L’inaspettato annuncio ha un unico scopo: cercare un luogo dove poter trascorrere la giornata del 25 (dicembre) insieme ad altre persone. Un pensiero così forte e un limpido desiderio di condivisione di chi, forse, è chiuso nel silenzio di un profondo dolore. Gli attestati di solidarietà e affetto non tardano ad arrivare: «Abito in un paese di montagna della provincia di Roma, se vuoi venite qui. Qualsiasi cosa la dividiamo volentieri con voi e siamo tutti un po' meno soli», scrive una donna. Ma c’è chi invece fa volare qualche insulto con la pretesa anche d’essere nel giusto. «Non si muore a stare da soli non è un dramma», afferma qualcuno. «Per non sentirti solo/a vai il giorno di Natale a dare i pasti alla Caritas, a chi ne hai bisogno così soddisfa il bisogno di aggregazione», incalza un uomo. Parole spietate, che spaccano il cuore a chi ha semplicemente espresso un desiderio di mero affetto ed attenzioni. «Se vuole mi contatti. Può anche pranzare insieme alla mia famiglia e parenti che ho per il 25», il commento di una signora che aggiunge: «Non scrivete cattiverie». In fondo, lo spirito del Natale è proprio questo: armonia e quel pizzico di serenità. Che merita chiunque.


Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Novembre 2023, 11:21
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