Mentre la riapertura delle piste di sci si allontana a fine gennaio, l’Italia si appresta ad entrare nel lockdown “dolce” di Natale con l’ingresso di tutta la nazione in fascia rossa previsto per domani. Con il Viminale che dà le direttive per controlli efficaci e scrupolosi affinché i divieti siano rispettati, ma raccomanda alle forze dell’ordine buon senso e un atteggiamento «comprensivo soprattutto nei confronti delle fasce deboli». Le sanzioni previste in caso di violazioni vanno dai 400 ai 3mila euro. Con un aumento fino a 4mila euro se gli spostamenti vietati avvenissero in auto o in moto.
Decreto Natale, quali negozi saranno aperti durante le feste? Da bar e ristoranti, ai supermercati
Lo sci
Ieri i dirigenti dell’Associazione delle sciovie (Anef) hanno fatto sapere che prevedono di riaprire gli impianti di risalita in montagna non prima del 20 gennaio a causa dell’elevato numero dei contagi. Non si tratta di una decisione ufficiale, dunque, ma se gli stessi operatori del settore danno per certo il prolungamento della chiusura della loro attività sembra davvero difficile che si possa tornare a praticare sci alpino a breve.
I controlli
La circolare trasmessa ai prefetti da Bruno Frattasi, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, raccomanda «la consueta puntuale attenzione nell’assicurare la predisposizione di efficaci servizi volti a garantire la corretta osservanza delle misure». I comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza hanno già previsto un piano che prevede un’intensificazione dei controlli «lungo le arterie di traffico e in ambito cittadino, al fine di prevenire possibili violazioni alle restrizioni alla mobilità, ovvero situazioni di assembramento e di mancato rispetto del distanziamento interpersonale». Ma come premessa alla stessa circolare, il capo della Polizia Franco Gabrielli, che l’ha inviata ai questori, raccomanda a tutti gli agenti e alle forze dell’ordine di prestare la «massima attenzione» nella predisposizione dei servizi ad avere un atteggiamento «comprensivo e improntato al buon senso» durante i controlli. Gabrielli invita poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della polizia locale a svolgere «i propri compiti con l’attenzione doverosa nei confronti dei cittadini, soprattutto delle fasce deboli che, a causa delle varie limitazioni, potrebbero avere bisogno di maggiore aiuto e sostegno nonché, in generale, con un approccio comprensivo ed improntato al buon senso».
I divieti
Il lockdown, che in realtà è difficile definire tale essendo infarcito di deroghe, com’è noto, prevede già da lunedì una fascia gialla “plus” per tutto il Paese, perché nessuno, tranne comprovate esigenze, può lasciare la regione di residenza. Da domani e fino al 27 compreso invece si entra in fascia rossa “addolcita”, perché il governo consiglia di non uscire di casa ma consente di raggiungere sempre le seconde case a patto che siano nella regione. Non solo. Si potrà uscire anche dal comune di residenza per andare da parenti e amici con un viaggio solo al giorno e al massimo in due persone più i figli con meno di 14 anni. La fascia rossa di Natale è molto più lasca di quella della scorsa primavera perché è perfettamente legittimo recarsi nella seconda casa purché si trovi nella Regione dove abbiamo la residenza. Naturalmente nella seconda casa ci si può trasferire solo con i membri conviventi nella propria famiglia. Le nuove regole sono ben spiegate sul sito www.governo.it nella sezione delle risposte alle domande frequenti (Faq).
Autocertificazione
È importante ricordare di portare con sé il modulo dell’autocerticazione sia nei giorni “rossi” (a dicembre il 24/25/26/27/31 e a gennaio 1/2/3/5/6) che in quelli “arancioni” (28/29/30 dicembre e 4 gennaio). Di fatto le due categorie sono pressocché indistinguibili. Nella fascia rossa i ristoranti e i bar saranno chiusi ma potranno fare asporto e i negozi non alimentari saranno chiusi. Durante i giorni arancioni tutti i negozi resteranno aperti fino alle 21.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Dicembre 2020, 13:55
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